SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
C'era una volta un Re che andava sempre a piedi. Aveva paura dei cavalli. Diceva: - Sono bestie, e con le bestie non ci voglio aver a che fare. Per
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C'era una volta un Re pieno di strani capricci. Era nato con una gamba più corta dell'altra e camminava zoppicando. I cortigiani, per adularlo
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C'era una volta un ragazzo che sembrava nato proprio per fare il buffone. Già, bastava guardarlo per mettersi a ridere. Testa a pera, con capelli che
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' miseri cenò che erano tutta la sua ricchezza, andava per le vie, curva, reggendosi a un bastone, e con voce fievole e lamentosa, diceva: - Fate la
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potuto penetrare il mistero di quella reclusione. Eran passati dieci anni dalla morte della Regina. Finché lei fu in vita, si diceva che, per superbia
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sorelle, senz'altri parenti, dopo la morte della Principessa madre, era andato a rinchiudersi nel castello dov'era nato e che gli sembrava per questo il
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e il padre avea tentato inutilmente tutti i mezzi per farle riacquistar la parola. La Principessina, da prima, aveva pianto notte e giorno per quella
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bel cestino perché imparasse a camminare. La voleva sotto gli occhi, davanti a l'uscio; ma quando la donna non poteva star là a sorvegliarla, per
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; ma il contadino, sornione, esclama: - Rido meglio io, quand'è la stagione. Infatti, quando era il mese in cui bisognava zappare il terreno per
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pianto, gli faceva tremare il cuore e vacillare le gambe. Accostò lo scatolino all'orecchio, per udir meglio: - Non mi portare! Non mi portare! - E l'altro
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C'era una volta un vecchio zoccolaio che andava attorno per città, paesetti e villaggi cacciandosi davanti un asino più vecchio di lui, pelle e ossa
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l'uomo non sogna neppure sarà una realtà per te, o fanciulla, se, come chiede il Fato, mi dirai: (con intenzione) Rospus, tu sei il diletto del mio cuore
Accademia della crusca
