SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
, Maestà? A questa domanda il Re non dava mai risposta. Scrollava il capo, si sentiva venire le lacrime agli occhi e andava a chiudersi in certe stanze
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nomi da donna! - Il nome non vuol dir niente. A me basta che mi intendano quando li chiamo. Ecco: Falce! E il ragazzo, che aveva appena dieci anni
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questo i suoi sudditi gli avevano dato il nomignolo di re Prudenzio. Il guaio era che assieme con lui dovevano andar a piedi anche i Ministri e tutte
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, spelacchiato, con due ceste appese al basto piene di zoccoli di ogni grandezza. Alle svolte, l'asino si fermava e il suo padrone si metteva a gridare
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C'era una volta un calzolaio ridotto, dalle disgrazie, fino a fare il ciabattino. Aveva preso moglie tardi. Rimasto vedovo, con una creaturina appena
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giorno gli venne il ghiribizzo di ordinare che, pena la testa, i suoi sudditi, uomini e donne, dovessero camminare zoppicando. Obbedirono. Con re Cianca
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accettarlo. - Perché? Non è mica falso. - Perché! Non aggiungeva altro; e si allontanava quasi quel soldo le mettesse paura. Il fatto era strano, che
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dal Mago. CORO (Sulla scena si balla ... ma è ballo di anime tristi ... non è allegria): Creh-creh! Creh-creh! Saltiamo allegri! Il nostro tiranno è
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e il padre avea tentato inutilmente tutti i mezzi per farle riacquistar la parola. La Principessina, da prima, aveva pianto notte e giorno per quella
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C'era una volta un ragazzo che sembrava nato proprio per fare il buffone. Già, bastava guardarlo per mettersi a ridere. Testa a pera, con capelli che
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. Nella sua famiglia erano stati tutti corrieri, di padre in figlio; corriere l'avo, corriere il nonno, corriere il suo babbo: e Saetta pensava con pena che
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sorelle, senz'altri parenti, dopo la morte della Principessa madre, era andato a rinchiudersi nel castello dov'era nato e che gli sembrava per questo il
Accademia della crusca
