SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
questo i suoi sudditi gli avevano dato il nomignolo di re Prudenzio. Il guaio era che assieme con lui dovevano andar a piedi anche i Ministri e tutte
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, avete lavorato tutta la nottata? - Badate ai fatti vostri. Come mai quell'uomo riusciva a far tutto da sé? I due ragazzi non potevano dargli nessuna mano
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; voi ci mettete i fichi, io ci metto prima la bocca e poi la pancia. Se sbaglio, pago un soldo; eccolo qui! E lo mostrava. Tutti sapevano
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C'era una volta un Re pieno di strani capricci. Era nato con una gamba più corta dell'altra e camminava zoppicando. I cortigiani, per adularlo
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stomaco non posso dire: Torna domani! Che fare intanto? Si trattava di poveretti come lui. I signori non gli davano scarpe vecchie da rabberciare, non
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costava niente, mentre l'umido di quella specie di tana e il tanfo di rinchiuso dovevano agghiacciarle il corpo e mozzarle il fiato. I ragazzi, istigati
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lontano. Creh-creh! Salta e balla anche te, fanciulla gentile. Che vale struggerti in pianto? Salta e balla! Creh-creh! (A poco a poco rallentano i
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metteva a ragliare: - Ah! Ah! Ah! E, quasi padrone ed asino non bastassero, i ragazzi facevano il verso a tutti e due: - ... Colaioooo! ... Ah! Ah
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guardava, e il Re specialmente non poteva assistere a lungo a quel triste spettacolo. Aveva chiesto segreti consulti a medici, a maghi, a stregoni. I medici
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buco nell'acqua? Il giovane Principe aveva creduto che sua madre delirasse, e non le aveva domandato: - Che significa, Eccellenza? Allora i figli
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e il padre avea tentato inutilmente tutti i mezzi per farle riacquistar la parola. La Principessina, da prima, aveva pianto notte e giorno per quella
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mamma lo accarezzava con un dito, dopo di avergli dato da mangiare, che i genitori già gli volevano bene quanto a un figliuolo in carne e ossa. L'uomo
Accademia della crusca
