SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
sdegno domandò: - E come fai per adoperarle? Dico: Zappa, all'opra! Zappa! Dico: Falce, all'opra! Falce! - Bene. Tu intanto vai in carcere finché non avrò
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biada? - domandò il Ministro. Né fieno, né biada, ma acqua di fuoco. - Acqua di fuoco? E dove si trova? - V'insegnerò io a cavarla. Il Re scese a
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ceste rigurgitavano, sempre piene fino all'orlo di zoccoli di ogni grandezza. Quei tre si guardavano negli occhi, allibiti. - Ancora? - domandò lo
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! - Perché? - domandò mentalmente, punto maravigliata di sentirla parlare. - Perché! Lasciami star qui! Da quel giorno in poi la Principessina fu vista
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allibì. - Scusate! Scusate! Che posso fare per voi? - domandò alla vecchia. - Niente! Diventò una meravigliosa forma di luce che abbagliava, e, tutt'a un
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fata Fiore? Che pretendeva fata Fiore? ... - Dice: Chi ti vuol bene, dovrà adempire a un patto. - Quale? domandò ansiosamente il Principe, ricordandosi
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domandò: - Per dove? Perché? - Indossò, come le aveva ordinato il padre, il vestito nuovo, di mussola celeste con fiorellini rosei, che le stava tanto bene
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, glielo domandò. - Mi fu rubata - rispose quell'omo - la mia buona sorte. L'ho cercata invano da un anno; e neppur ora, che la sento e la fiuto vicina
Accademia della crusca
