SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
carità a una povera vecchia! Fate la carità! Picchiava alle porte delle case, si fermava davanti ai negozi e alle botteghe, stendeva la mano ai passanti
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ricordato delle parole: - Chi gli insegnerà a fare un buco nell'acqua? - Nessuno, pensava. Era impossibile. Ma volle interrogare anche intorno a questo la
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: - Grazie, Eccellenza! Le mie gambe mi servono meglio. Non sono chiamato re Prudenzio per niente! Or accadde che il Re, in una delle sue solite
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, sùbito dopo, Pappafichi non chiedesse: - Ora datemi un soldo! Due soldi! Gli servivano per mostrarli nel momento delle scommesse; mostrarli soltanto
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permise l'accesso. Re e Regina erano stupiti delle ricchezze di quegli stanzoni che attraversavano guidati da un nano. A petto di essi, le stanze del loro
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entrata da me. - Qualcuno ha dovuto aprirvi l'uscio. - Non occorreva. Io entro ed esco pei buchi delle serrature e anche a traverso i muri. - Siete una
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. Faceva un fagotto delle scarpe acconciate e le riportava di casa in casa. Chi pagava, chi no: - Ciaba, abbiate pazienza; tornate domani. - È che allo
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somigliavano a nessuna di quelle delle moltissime piante da lei possedute. Avevano il colore e la trasparenza dello smeraldo, fine, dentellate. La sera, dopo
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fontana muschiosa! CORO: Creh-creh! Creh-creh! MILDA: Oh canzoni che salivate pel cielo azzurro e puro, destando l'eco assopito delle alte rocce d'attorno