SCURPIDDU
ella lo pettinava al sole su lo scalino della porta di casa, tenendogli la testa fra le ginocchia, dopo avergli lavato la faccia. Ora, se sua madre
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Ora erano due ad aspettarlo davanti al cancello di legno del pollaio: la sua mamma e la massaia. La mamma, vedendolo turbare di mano in mano che i
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faccende della masseria. Parecchie volte massaio Turi gli aveva detto: - Ora sei troppo grande da fare ancora il nuzzaru : per questo ufficio prenderò un
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A furia di sentirsi dire: E se ti ammazzavano? Scurpiddu concepiva ora la paura che avrebbe dovuto aver in quel momento; e non valevano a
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gli aveva dato la conchiglia marina col bocchino di stagno, per avvisare i vicini che era l'ora della messa. E Mommo, dalla terrazza, si divertiva a
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lentamente, ora filava diritto, lontano; pareva una barchetta, un punto nero appena; fra poco non si sarebbe scorto più! Scurpiddu non sapeva
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- Ora che Scurpiddu è proprietario non guarda in viso a nessuno! Il Soldato si divertiva a farlo arrabbiare dicendogli così con aria di canzonatura
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otto pulcini che venivano su vispi e grassi e si erano già rivestiti di piume. A governarli per ora pensava la massaia, con farina di ceci abbrustoliti
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, Scurpiddu ? - egli domandò, scorgendolo seduto su un sasso, vicino al cancello del pollaio. - Ora vado. Ma non si mosse, - Senti quest'usignuolo
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. Quando aveva sillabato un quarto d'ora da solo, cominciava a sbadigliare. Certe sillabe non c'era verso gli entrassero nel cervello, o vi entravano a
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dorso con la canna e gli faceva ritirare subito le ali e il bernòccolo: - Avanti, Guappaccio! Ma ora che aveva da occuparsi con le coroncine, addio
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! Vàttene! Se no, ti concio per le feste! Lo prese per le spalle, gli fece fare un giro e lo respinse. - Ora vado io dalla tua massaia. Mi sentirà
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l'elogio di Scurpiddu . - Bravo ragazzo! Attento, ubbidiente: allegro poi! Ora apprende anche a lèggere. Basta che una volta gli si dica: - Devi fare
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sarchiatura dei grani: poi l'estate! Ora le biche dei covoni aspettavano su l'aia le mule per la trebbia: e Scurpiddu intanto conduceva i tacchini fra le
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. - È sparita. L'ho cercata tanto! - E poi ti sei messo a domandar l'elemosina! - Che potevo fare? Avevo fame. - E ora come sei qui? Dove vai? - Non lo
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addosso a Scurpiddu , scottandogli mani e faccia, Ora però che egli aveva appoggiato al muro i due tronchi, e che essi, con le loro sporgenze, gli davano