SCURPIDDU
Ma di lì a un mese, tutti i bei progetti di Scurpiddu erano andati a un tratto per aria in modo inatteso. Una sera il Soldato gli aveva detto: - È
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e in tutta l'aria della persona parecchi giorni dopo la disgrazia, Scurpiddu non sembrava più lui. Tutte le mattine andava via coi tacchini e con
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pronto a qualunque servizio, instancabile e allegro e buffone come uno scimmiotto. Gli si comandava di fare una cosa, e invece di rispondere di sì
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! - ella ripeteva. - Fatevi coraggio! - aveva soggiunto massaio Turi. - È vero; chi deve patire non muore! Massaio Turi, per consolarla, si mise a fare
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Era proprio un altro, tosato, lavato, rimpannucciato, con le scarpe, coi calzoncini di felpone azzurro, con la giacchetta di panno blu scuro e la
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A furia di sentirsi dire: E se ti ammazzavano? Scurpiddu concepiva ora la paura che avrebbe dovuto aver in quel momento; e non valevano a
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Massaio Turi aveva mantenuto la promessa. Scurpiddu sapeva già potare e innestare, ed era divenuto la mano destra del padrone in tante piccole
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maniche della camicia. Non aveva scarpe ai piedi. La giacchettina scolorita e stracciata era buttata là accanto. Massaio Turi gli si era fermato
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Non chiuse occhio in tutta la nottata, ripensando quel "Ne riparleremo domani", E se lo zanni voleva proprio quattrini? Come trovarli lì per lì
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Come erano passati presto quei mesi d'inverno con la bacchiatura delle ulive e coi lavori per l'estrazione dell'olio! Poi la seminagione, poi la
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La massaia quella sera aveva detto: - La tacchina non si è smarrita; è stata presa. Sospettava della moglie del mezzadro di Poggio Don Croce là
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Una notte Scurpiddu era stato destato da un confuso rumore che veniva dal pollaio accanto; strilli, sbatter di ali di polli e tacchini, quasi colà
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- Ora che Scurpiddu è proprietario non guarda in viso a nessuno! Il Soldato si divertiva a farlo arrabbiare dicendogli così con aria di canzonatura
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Ora erano due ad aspettarlo davanti al cancello di legno del pollaio: la sua mamma e la massaia. La mamma, vedendolo turbare di mano in mano che i
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tacchini alla pastura. La notte avea sognato sua madre e glien'era rimasto un vivo rimpianto nel cuore. Si rammentava con dolcezza dei giorni in cui
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mule, fermàtosi in mezzo alla spianata davanti la stalla per accendere la pipa, era rimasto ad ascoltare, deliziato. - E tu, non vai ad accovacciarti
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Quattro giorni dopo, Scurpiddu tornò dal pascolo senza marcia e senza banda di tacchini, Aveva gli occhi rossi dal pianto. - Ne hai smarrito qualcuno