SCURPIDDU
sarchiatura dei grani: poi l'estate! Ora le biche dei covoni aspettavano su l'aia le mule per la trebbia: e Scurpiddu intanto conduceva i tacchini fra le
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, gli aveva regalato tre volumetti, ch'egli non si stancava di rileggere, rimanendo per ore intere estasiato a osservare le figure dei monumenti delle
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il fumo, agitando le braccia, facendo riluccicare le scuri a ogni colpo che davano. Tutt'a un tratto egli si ricordò dei polli e dei tacchini: - Povere
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, lo avevano spennato, anzi se lo erano già bello e mangiato fino all'ultimo pezzettino. - Mah! - soggiungeva, - Questo è il destino dei tacchini! Un
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gli facevano cenno di avvicinarsi, mezzi nascosti fra i tronchi dei mandorli. Aveva avuto paura vedendo luccicare le canne dei fucili che coloro
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gli camminava a lato serio e fiducioso, facendo piccole sgambate per tenersi a paro dei larghi passi delle lunghe gambe del compagno, e che di tratto in
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, dagli sportelli dei quali si affacciavano tante teste! Entrò nella vettura con riluttanza, e si tenne accosto al Soldato , tenendo un'ala della
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. - Non dubitare, - rispose la massaia ridendo. - Metteremo loro il segno per distinguerli. E soggiunse: - Sei fortunato! Guarda: due dei miei hanno il
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tacchini alla pastura. La notte avea sognato sua madre e glien'era rimasto un vivo rimpianto nel cuore. Si rammentava con dolcezza dei giorni in cui
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. Il Soldato di cui parlava il massaio era uno dei garzoni della masseria tornato della milizia l'anno avanti. Avendo imparato a leggere e a scrivere
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, lamentoso, dalla parte dell'agghiaccio dei buoi. - Che sarà? - esclamò il massaio. - Va vedere. Il Soldato uscì fuori, s'inoltrò sulla strada che menava
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, figlia del mezzadro, buttava dei fichi d'India a un maialetto, e pareva si divertisse a vederglieli mangiare grufolando; glieli buttava a uno a uno
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era quasi scordato dei tacchini e di Paola . E Paola , intanto, si era imbrancata con le tàccole selvatiche che andavano a saccheggiare le fave
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, quando potè consegnare allo zi' Girolamo, che andava a Mineo per la vicenda quindicinale, le dieci coroncine belle e finite, coi chicchi dei paternostri e
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? Esso dovresti imitare invece del cane, del gatto e dei tacchini! ... Neppur con lo zùfolo riesciresti! ... Come non sei riuscito ad imparar bene a
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capriole sul prato, e ordinò la banda dei tacchini, glù-glù-glù , e si sfiatò mezza giornata con lo zùfolo, Tiù! Tiù! Gli sembrava di essere diventato
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funi dalle corna dei buoi e delle vacche e si preparava a partire pel pascolo con le sue bestie. Rallegràti dalla frescura mattutina, i tacchini