Ricordi d'un viaggio in Sicilia
dice in linguaggio militare, nella città di Messina, di dove ero partito col mio reggimento nell'aprile del 1866 per la guerra contro l'Austria. E fu
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massimo, che è uno dei più belli d'Europa; nella piazza maggiore sorge il suo monumento, opera magnifica del Monteverde; in una delle principali vie
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dell'isola. Anche le dà vita nella stagione invernale una numerosissima colonia straniera, specialmente inglese. Ed è a notarsi pure un vivo amore di
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si riposa come nella serenità d'un villaggio tranquillo. Hanno in fatti fama i Siracusani d'essere la più mite e gentile popolazione dell'isola. Del
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dell'anfiteatro romano, scavate nella roccia, in gran parte ancora intatte, immagine d'un lavoro quasi sovrumano, che vi sgomenta e le pareti scoscese delle latomie
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eterno al passato. C'era forse maggior felicità in quella grande Siracusa antica di quello che ce ne sia nella piccola e modesta Siracusa sopravvivente
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Non ricordo nella mia vita di viaggiatore ore più deliziose di quelle che passai la sera sulla terrazza del grand'albergo Politi, che sorge
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Catullo, e d'Orazio: Mario Rapisardi, gloria vivente d'Italia, che io non avevo mai conosciuto di persona. E' una dolce commozione, anche nella età
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così diversa dall'immagine fissa che se n'ha nella mente da far sospettare che quella che si vede sia un'altra montagna da cui essa rimanga nascosta! E
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