Racconti 3
All'egregio Direttore della «Gazzetta Provinciale» Riveritissimo Signore, Io mi chiamo Alfredo Rocca non «Rocco», come si ostina a scrivere il suo
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appiglio a una baruffa. Sapevamo per esperienza ch'egli non aveva, come suol dirsi, il vino allegro; e Barulli, Rojani ed io, che in confronto degli
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- Oh, io sono come le bambine, alla mia età!… - disse la baronessa Lanari, ridendo. - Raccontatemi una fiaba, datemi a leggere una storia
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amico ed io che l'avevamo ribattezzata con quell'aggettivo - lei non lo ha mai saputo - facevamo le prime armi sentimentali. Io timido, e rimasto poi
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Caro Poldo, Teresa è partita ieri. Sembrava commossa. Aveva le lagrime agli occhi, a giudicare dall'apparenza. Ma io che l'ho vista ugualmente
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- E che direste - esclamò il dottor Maggioli - se io vi raccontassi per quale sciocca circostanza sono stato, trent'anni fa, sul punto d'impazzire
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avesse nessun bisogno di dormire! ... Parlate bene voi che potete disporre del vostro tempo come vi pare; che potete ammazzarlo ... (Ah! io lo ammazzerei
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piú seccato ero io che amo la campagna fino a un certo limite e non ho nessun entusiasmo per la natura vergine, come la predilige Bonardi. Io - e forse
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tratto ... Come mai? Perché? ( Siede ) . Facciamo un po' di esame di coscienza. Ecco: mi dispiace ch'egli possa credere che io abbia paura. Dovrei
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fanno progredire la scienza. Io, tutt'al piú, merito di essere chiamato studioso. E soltanto con questa qualità ho ardito di domandare: che ne
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tutte le volte che l'ho adoprato. Io vorrei darvi in imprestito la mia esperienza. Sventuratamente l'esperienza altrui non serve a nulla. Ognuno si
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proposte di non lasciarsi traviare da istigazioni fallaci. La società le biasima e le condanna e le apparenze le danno ragione. Spesso però io penso
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volta. Ma io non sono cosí stupido da non capire quel che vorreste dirmi ... Mi è bastato, or ora, la quasi impercettibile mossettina delle vostre
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- Signor avvocato, ci pensi lei, combini lei, faccia tutto lei; io accetto anticipatamente quel che lei avrà stabilito! - L'avvocato Ponteri si
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- No, non ridere! - esclamò Lelio Giorgi, interrompendosi. - Come vuoi che non rida? - rispose Mongeri. - Io non credo agli spiriti. - Non ci credevo
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la scienza, di cui (scusate, alla mia età è permesso di essere sinceri), non avete un'idea a bastanza esatta. - No, anzi io le fo tanto di cappello
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che avrebbero dovuto essere una vittoria e che divennero invece, in meno di un anno, tristissimo gastigo. Tu credi ancora che io abbia fatto ciò per
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«raccomandata» (avevate forse paura che io fingessi di non averla ricevuta se fosse stata semplicemente affrancata?), mi hanno già fatto capire che si tratta di
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ordini, signor marchese - rispose umilmente don Paolo socchiudendo gli occhi e abbassando la testa. - Io temo che non facciamo peggio - intervenne la
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, cara baronessa; io non sono mai di cattivo umore. Sarebbe una stupidaggine e un'imprudenza a ottant'anni. Non sono stato di cattivo umore, neppure nella
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: «Una verità precoce può esser utile assai meno di una menzogna opportuna». Ed è vero. Ma se io dovessi riferire tutti i sapienti aforismi del mio
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in esse il vero e cominci il falso. Quelle che racconto io sono autentiche, verissime, quantunque in questo caso il superlativo sia superfluo. Quando
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il bel complimento che ci ha fatto, siamo preparate a tutto noi signore. Inoltre, non vogliamo privarci del piacere di sentirlo parlare. - Io sono
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domande: «Chi era colui?» Io zitta. Oppure: «Tu pensi sempre a colui? Eh? ... » Io zitta! Oppure: «Perché sei venuta a dirmelo? Per tormentarmi e
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Si parlava di microbi. - Il soggetto è troppo grave da poter essere accennato in conversazione - disse il dottor Maggioli. - E poi, io sono oramai un
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mai andato a votare per lui ... I miei parenti ed io sí. Il papa perdona, quando c'è una forte ragione a favore della morale ... Lo stesso monsignore
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, con gli occhi bassi, quasi vergognose della loro bruttezza, e pensava: - Vi libererò io, povere creature! - Per ciò aveva pronunziato cosí
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Liscari si affrettò a proporre: - Mi faranno l'onore di un po' di penitenza nella mia rustica casetta. - A questo ho già pensato io - disse don Tano. - Non
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Rosario, ai suoi comandi. - Quanti carichi, comare Peppa? - Cinque! Che vuole, voscenza? Io sono poveretta -. E cosí coi contadini. - Oggi, quanto a
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un santo dev'essere sciocco! I poveri, la carità, non dico di no; i poveri sono fratelli di Gesú Cristo ... Ma bisogna distinguere. Io, prima di dare
Accademia della crusca
