Racconti 3
tutte le volte che l'ho adoprato. Io vorrei darvi in imprestito la mia esperienza. Sventuratamente l'esperienza altrui non serve a nulla. Ognuno si
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? ... Che ne so? Dovrei averlo provato anche io ... ogni volta che ... Dovrei provarlo anche io ... perché ... E non ho sentito nulla, nulla, mai, mai
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Caro Poldo, Teresa è partita ieri. Sembrava commossa. Aveva le lagrime agli occhi, a giudicare dall'apparenza. Ma io che l'ho vista ugualmente
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. Io sono stato a Roma parecchie volte, ho frequentato il caffè Aragno, il Salone Margherita, l'Olimpia, l'Orfeo ... accademicamente, come si dice
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cava allo stesso modo i guanti, ed esclama: - No, no! Sarebbe un'infamia o una pazzia. Non voglio, no, non voglio! Che importa se ho promesso? Eh, via
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. L'ultima vostra lettera che ho voluto rileggere non so piú quante volte, dubitando sempre dei miei occhi e della mia intelligenza, è tale mostruoso
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fanno progredire la scienza. Io, tutt'al piú, merito di essere chiamato studioso. E soltanto con questa qualità ho ardito di domandare: che ne
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aver le piú pure, le piú elevate intenzioni del bene e poter produrre unicamente i disastri del male! Se nocessero soltanto agli altri, quel che ho
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artistica (quel che mi sembra sciocco o stupido non riesco a leggerlo); che importa, però? Per una o due ore, per mezza giornata, io ho avuto il beneficio
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per noi. - Le ali? - domandò ironicamente l'avvocato Rosaglia. - Non ho mai sentito dire che gli uomini primitivi abbiano avuto ali neppure in embrione
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importanza secondo certi stati del nostro organismo dei quali la scienza non sa ancora rendersi conto. Ho visto un uomo coraggiosissimo tremar di
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neppure se ve la dessi in mille. - Che? - Piccola donna, donnina? Da mulier, si capisce? Appunto ho ricercato in parecchi vocabolari se mai vi si
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- Che ne dice, dottore? - domandò la baronessa Lanari. - Non ho capito bene - rispose il dottor Maggioli. - I giovani di oggi fanno da vecchi anche
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tranquillarti, ti ho parlato di allucinazioni, di induzione, di recettività ... Parole, caro mio! Piú studio e piú mi sento preso dalla disperazione di sapere
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pezzo. Siamo amici d'infanzia, indivisibili. Io ho preso moglie, lui no. Che vuol farci? È rimasto scapolo impenitente, per le sue strambe idee
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piú seccato ero io che amo la campagna fino a un certo limite e non ho nessun entusiasmo per la natura vergine, come la predilige Bonardi. Io - e forse
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lontano, facendogli urtare il piattino della tazza del prete. - Ho sentito dire nella farmacia Russo - ruppe il silenzio don Paolo - che il signor
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amato davvero; ho avuto anch'io, questa debolezza, e la decisa volontà di vincerla non è stata la minore delle ragioni che mi han consigliato di rivederla
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. La scienza, infine, non ha obbligo di essere galante. - Ma gli scienziati sí - replicò la baronessa. - Secondo. Interrogato, ho dovuto rispondere. E
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giovinezza e nella virilità. Abbandonarsi al cattivo umore sarebbe una specie di suicidio all'età mia. Da lungo tempo, ho preso le mie precauzioni per
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composti di secoli. Due anni fa ... - Volevo dirlo! - esclamò l'avvocato Rosaglia. - Abbiate pazienza; ho la mania degli aneddoti, delle storielle
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... - Niente affatto! Anzi! Ho parlato, ho scritto e riscritto all'onorevole ... Formali promesse! Il presidente, con la scusa del divieto del papa, non è
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, e dei buoni e dei bravi che fa piangere e disperare! ... Parlate bene! Eh? - Sono superstizioso! - Ma lo avete pur visto! Io non ho fatto niente
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d'impedirgli di proseguire. - Non stancarti; ho già capito, sei stato un po' imprudente, forse. - Forse? ... Troppo dovresti dire. - riprese Raimondo
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po' fuori dal mondo scientifico; sto a guardare, sto a sentire quel che fanno e dicono gli altri, e non ho piú voce in capitolo. La mia opinione
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preziosissimo. Eh, sí! La vita colà non era molto allegra. Ma, invece, che aria, che paesaggi, che tranquillità e che benessere! - Ho capito; lei
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mattina dunque ... «Emilio Roxa a quest'ora?» «Attende da un pezzo; non ho voluto svegliarla». «Mi vesto subito. Prepara il caffè». E prima che la donna
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Liscari si affrettò a proporre: - Mi faranno l'onore di un po' di penitenza nella mia rustica casetta. - A questo ho già pensato io - disse don Tano. - Non
Accademia della crusca
