Racconti 3
che non ho mai sentito rimorso, di niente! Ed ho ... Si fermò un istante, tirò due boccate di fumo e finí la frase. - Ed ho ammazzato! Ero nel mio
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! - Ero già su la via, altrimenti l'atto da me commesso sarebbe proprio inesplicabile. Ho reagito in tempo; ecco tutto. - Insomma, che cosa avete fatto
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venuta meno otto giorni avanti! Ci si vedeva appena nella viuzza dove ero andato a rifugiarmi presso un amico disgraziato quanto me, ma che ha due
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nascose rapidamente, quasi per sviare quella curiosità. Emilio fremeva; io ero ansioso come allo spettacolo di un gran dramma. A certa età, cose
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stati presi sul serio. Ecco ora quel che mi accadde due giorni dopo, e quando non pensavo affatto al mio strano visitatore. Ero rientrato in casa portando
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piú seccato ero io che amo la campagna fino a un certo limite e non ho nessun entusiasmo per la natura vergine, come la predilige Bonardi. Io - e forse
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pianura, attratti dall'orrido del paesaggio. Io ero allora ospite del medico condotto di un paesetto vicino, mio antico compagno di università. Cosí mi
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me quell'esile figura di bruna il cui possesso mi era sembrato, per quattro lunghi anni, irrealizzabile sogno, sin dai primi giorni mi ero lentamente
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piè sospinto. Noi ci vedevamo soltanto al caffè, dove andavo quasi tutte le sere, per tre partite di bigliardo con lui e con altri due amici. Non ero
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testimonianza dei loro sensi, se questi contradicono un'opinione da essi stimata certezza?» Non lo nego, ero di questi! Dopo un quarto d'ora di riflessione, io
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qualunque pretesa convenzione sociale, persiste in noi anche nei momenti, come questi, che avrei dovuto essere sincerissimo. Ero risoluto di esser tale
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stesso, forse ... ». Protestai ed ero sincero. «Grazie - ella riprese. - Questo non toglie che per tanti altri amici o conoscenti io non abbia
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che c'è stato qualcuno che è andato ad informarsi dal mio portiere se ero ancora in città o se ero partito e per qual posto. Il portiere era stato
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con l'amico: «Mi sembrava, perdoni, di parlare con lui!» Lui ero io! Che risate! ... E piú di tutti ridevo io che avevo visto l'amico far certa
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!» dovesse davvero effettuarsi in qualche misterioso modo, là, dentro il mio cuore ... Ero mezza malata anche io. Sfinita da parecchie notti di veglia, mi
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, io ero stato nominato medico condotto in un paesetto dell'Umbria; egli aveva continuato ad approfondirsi nella fisiologia con intensa passione. Da
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pienezza della ragione. È caso frequente nei manicomi. Allora io ero partito da poco per l'America, e non potei testimoniare in favore del mio amico. Avessi
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calore della stagione. - Diedi tale spiegazione, visto il turbamento grandissimo di Luisa; ma non ne ero convinto. Un forte senso di impaccio, non so
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, ogni volta che ci trovavamo insieme - e accadeva quasi ogni giorno - quel che avrei voluto dire al mio amico. Mi ero immaginato, intanto, di esser
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anni; poi mi mandò in seminario ... E una volta che ebbi l'ardire, prima di prendere gli ordini minori - ero grande e grosso, a diciotto anni - una volta