Racconti 3
tramontana o libeccio, egli usciva di casa all'alba e andava alla piazza del Mercato, quasi dovesse sorvegliare lui l'arrivo degli ortolani che portavano
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pretesto della fabbrica, egli è là da mattina a sera, come in casa sua. E: «Venga qua, guardi, senta, signora superiora». Ore ore a parlottare in
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maledettissimo mattino, uscendo di casa dopo una nottata insonne, intorpidito anima e corpo dal freddo e dal pensiero che l'unica mia risorsa mi era
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ficcare lo sguardo indiscreto nella casa di un semplice individuo che non ha nessun titolo, neppur quello di cavaliere!» «Sta bene! Cioè, sta male
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ammansato tutt'a un tratto, e frequentava le riunioni e riceveva in casa sua e dava fin pranzi per far ammirare, diceva, l'abilità culinaria della sua
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avrebbe vinto la lite, e se le faceva portare a casa, certo ormai che nessuno dei due litiganti sarebbe andato a reclamarle. Infatti; appena le pere
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a mostrare l'importanza attribuita a quella messa ch'egli veniva a dire ogni domenica nell'altare privilegiato in casa del marchese di Santacroce. La
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, coraggiosamente daccapo. E quelle due o tre volte che i suoi sforzi eran stati coronati da buon successo, egli era tornato a casa canterellando, zufolando
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sorella, monaca di casa, dopo la morte dei genitori. Badava da sé ai suoi affari di campagna, e i mezzadri se lo tenevano caro perché potevano rubarlo
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povero amico e collega venne condannato a essere chiuso in una casa di salute, e vi morí, divenuto pazzo davvero, quantunque vi fosse entrato con la
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non sa spiegarsi neppur lei come sia avvenuto che ... E per ciò non sa perdonarmi di averle perdonato! Potrei andar via di casa; ridurmi, come quand'ero
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sua vita diveniva un continuo tormento. In casa sua, dove prima entrava appena qualche romanzo francese, del Montépin, del Mérouvele e simili
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servirvi da schermo contro i sospetti e la malignità dei frequentatori della vostra casa, specialmente delle vostre amiche. Ricordate? Una sera fin mi
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p. p. Ringrazia e saluta». Fortunatamente sua moglie non era in casa quando dal fattorino gli era stato consegnato il biglietto; e questa circostanza
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su la corda, povero giovane! Veniamo al fatto. Avrei potuto anticipare di un giorno la mia visita in casa Borrelli; non ho voluto. E sapete perché
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scappati via. Ma la stessa sera dell'arrivo in città ... - È naturale. Che distrazione poteva darvi la vostra casa? Dovevate viaggiare, far vita d'albergo
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pensiero, anche quando sembravano una bravata da artista di buon umore. Ho pensato meglio di invitare in casa mia voi altri che siete stati tra i piú
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della stessa casa, uscio a uscio, scapolo e collega di Emilio nella quarta divisione al ministero della guerra. Passavano le serate insieme
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mutato in casa sua e nei rapporti con quell'amico. La loro intimità anzi, da allora in poi, era divenuta piú stretta, piú cordiale. Quegli doveva
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«mulierina» del mio amico. Aveva già vinto il ritegno di fermarsi a discorrere con lui; lo attendeva al passaggio, quando egli tornava da scuola a casa
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occupazioni giornaliere mi facessero rientrare a casa non meno stanco di prima. Non mi sentivo piú io, ma un po' quell'altro che doveva pensare dentro
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per burla! Ma prima scrisse ... Si presentò in casa della signorina ... Come ne aveva appreso il nome e il domicilio? Eh! ... Dalla lettera trovatami in
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, gliel'assicuro. Mi trovavo a Breslau, e avevo ammirato piú volte il magnifico scimmione in casa del professore, che abitava una villetta fuori della città in un
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stati presi sul serio. Ecco ora quel che mi accadde due giorni dopo, e quando non pensavo affatto al mio strano visitatore. Ero rientrato in casa portando
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sentito gran piacere nel vedermi per caso: «Sai? - mi disse. - Ho trovato, finalmente!» «Che cosa?» «Niente. Vieni a casa mia, domani, alle 10@. 10
Accademia della crusca
