Racconti 1
farmi spasimare come nel triste momento dell'addio. - Ti ricorderai di me? ... Giorgio! Giorgio! - Io non rispondevo, con uno stupido sorriso su le labbra
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delle fisonomie; è un difetto che non son riuscito a correggere per quanto me ne fossi impegnato. Il giorno appresso però i luoghi mi vennero in mente
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verrete? Noi staremo qui altri tre giorni soli. Se vi decideste! Sarebbe una festa per Gilda e per me. Gilda esclama a ogni po': - E Fifina non viene
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un'altra cosa: un affare finito. Con me parlava a cuore aperto: un affare finito! - Me ne congratulavo, sinceramente. - Grazie. Aveva bisogno di conforti
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me, quella vocina non indicava un'anima volgare, benché potesse anch'essere caduta molto in basso; scendeva diritta al cu ore ed ispirava subito
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presenti innanzi gli occhi e non mi faccia tristamente fantasticare. Una folla irrequieta d'imagini luminose e leggiere danza allora attorno a me come
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fuggire con me fosse stata la mia dama o la mia amante non avrei potuto essere piú agitato. Trascorsero cinque minuti che mi parvero un secolo. Non
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realtà! ... - A me pare piú sogno di prima! - Rebecca lo guardava, sorridendogli amorosamente sotto l'ombrellino rosso che le accendeva il volto di
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che l'ora, dopo il tramonto, e la fittezza delle frondi degli alberi rendevano quasi scuri. La raggiunsi, e mantenendo fra lei e me uno spazio
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occhi in alto verso il secondo piano. Visto me che guardavo sorridendo, lesse attentamente le parole di quei due frammenti del biglietto e, arrossendo
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. - Quasi, se una storta a un piede può dirsi malattia. Scusate tutta questa confusione ... Non posso muovermi. Sedete qui, vicino a me. Se avessi
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!" Dopo, farò posto agli altri ... Me ne andrò col cuore in pace -. Non finiva di parlare della nuorina: - Un angelo! Mi pare mill'anni d'averla per
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rispondeva, affettando discrezione. - Tanto a me può dirlo. Non ho nessuna ragione di essere gelosa. Come sono belle! Ah, l'esser bella dev'essere una
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diceva sfacciatamente sul viso: - Che vuoi da me? Io non ti voglio -. Allora gli occhi gli s'inumidivano, le gambe gli si piegavano sotto; diventava
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meglio, - disse Ludovico. - Stammi a sentire. Anni fa, viaggiavo solo, con l'animo terribilmente turbato. Una persona a me cara trovavasi in pericolo di
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. - Preferirei condurti con me. - Da colei? - Da colei -. Anche lo scherzo le faceva male. Intanto non voleva avere apparenza di gelosa, dopo la scena dell'altro
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ripeterle: - Marchesa, è inesplicabile come già non siate pazzamente innamorata di me. Questo però non impedisce che io lo sia di voi! - La marchesa
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-Spengel tacque, non ebbi alcun dubbio ch'egli non conoscesse il mio cuore quanto e, forse, piú di me. Credetti anzi di sorprendergli sulle labbra un
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mistero di vita che le germogliava nel seno: - Non basta quel ch'io soffro? Dovrà soffrire anche questa creatura che verrebbe a intristirsi con me nella
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vederti. Non volevi rispondere; evidentemente la risposta non era bella per me e ti pesava dovermela dare. Finalmente parlasti. Io, allora non volli
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. - ... Piú di me? - Sei curiosa oggi. - Dimmi: se fossi tua figlia, mi vorresti bene piú assai? - Chi lo sa? Forse allora tu saresti cattiva. - No, non voglio
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fortissimo pugno sul tavolino. - Oh, per me val lo stesso, quando l'amato non son piú io! - Povero William! Tu vuoi dimenticare, tu vuoi
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signora, pensava: - Poverina! È innocente come la Madonna. Nessuno può saperlo meglio di me -. Appena però il vagone, dov'erano rimaste sole, fu tratto
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meschini, tutti! Con voi, è un'altra faccenda. Chi sta per morire è quasi uno spirito, non è piú di questo mondo. Tra voi e me starebbe un segreto che
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posatamente, par landosi all'orecchio e stringendosi le mani, ella gli ripeteva spesso: - Mi par di sognare. - Anche a me - rispondeva Eugenio
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stata puntuale. Che tepore da tre giorni! Il misto di fragranze che sale dalla valle mi dà alla testa; me ne sento inebbriare! ... E questo susurro di
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: - Ora sei mia, tutta mia, è vero? E mi vorrai bene, è vero? Via, me lo merito un po' -. Ella chinava appena la testa, approvando: - Lo so già a
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vedremo piú ... Ero pazzo! ... Ho orrore di me ... Perdonami ... Ti ho amata ... Da due anni ... Mi ero allontanato di casa tua per questo