Quell'estate al castello
momento all'altro, però era stata zitta lo stesso, per picca, e cosí aveva sentito tutto. - Bambina!... - esclamò la zia e fece il giro della panca di
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mortificarmi, è di un umorismo che non ti dico. Il colmo dello spirito e della simpatia, proprio - . Naturalmente si capiva benissimo che pensava tutto il
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mamma, lassú, a comprarmi tutto quello che mi serve. Porterò solo la mia valigina piú piccola, quella ci sta, sulla bicicletta. Anzi, fammi ricordare di
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col sedere nell'acqua. Allora sentii ridere. Qualcuno, in tutto quel buio, stava ridendo di me. - Ippolita? Ormai ero abbastanza vicina al buco
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di far con lei la parte della Giuda, quando era lei la Giuda ignobile) traditora dei suoi stessi parenti, con tutto che era contessa! Con questo
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: tutto questo succedeva un fracco d'anni fa. Adesso voi magari vi credete che a quei tempi le ragazzine se ne stessero lí con un fiocco in testa come
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altro perché mi lasciassi seminare. Mi era uscita fuori, in aggiunta al resto, una grandissima curiosità di tutto quello che stava per succedere. Mi
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tutto non eravamo state proprio nel centro della terra. Fuori dissi ancora, sbattendo gli occhi nella gran luce: - Allora domani, eh, con gli stivaloni
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lui, e tanto meglio dopo tutto se gli sembravo giudiziosa, almeno da questo lato non sarebbero
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n'è piú di sgabellini nelle auto di adesso. Questa era molto bella, dentro, come un salottino tutto foderato di velluto. C'era perfino un vasetto smilzo
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avuto ragione, se in cambio adesso doveva dar torto a sua madre. Loro non erano stati i nemici che facevano di tutto per separarle e che la
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importava che finisse per venir fuori da sé, il groppo sul cuore le sarebbe rimasto lo stesso e tutto sarebbe continuato come prima. Male, cioè. Senza
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, senza fiato. - Proprio magnifico. Ippolita, senza muoversi dal suo angolo, fece una risatina. - È tutto finto, sai, - disse, sporgendo un po' il labbro
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, quando ce n'è. Cercavo di ricordarmi tutto perché vedevo che Ippolita pendeva dalle mie labbra come se quelle normalissime occupazioni estive di una
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pomeriggio. Da morire. E se invece proponevo «esploriamo?», perché secondo me c'era poco gusto a stare in un castello se non si esplorava tutto da cima a
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. Pfff io, sottovoce; pfff lei, piú forte. - Oh santa polentina! - dissi allora. - Santa polentina? Pfff!! Cosí tanto per cambiare finí tutto in ridere e
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bellissimo, tutto a sboffi e bianco accecante, ma col nero sotto. E la mattina dopo, giú acqua. Cosí gli stivali di gomma ce li siamo dovuti infilare
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con la morte civile. Era un cerchio di ferro battuto che reggeva le finte candele con le lampadine e somigliava tutto (fuorché per le finte candele
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finta che tutto fosse normale. Tant'è, mi svegliai. Di soprassalto, come se qualcuno mi avesse chiamato. La stanza era al buio, pareva ancora notte
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