Quell'estate al castello
senz'altro nel pomeriggio, o domani. Insisteva su questa lettera, magari le sembrava un pensiero consolante quello che d'ora innanzi, se non altro
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poter contare su di me, dato che ero tutta dalla sua parte. E lo ero, infatti. Solo che, al momento, non mi sentivo piú per niente coraggiosa. - Ma dài
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della partenza, di una stoffa leggera, a mazzolini di fiori piccoli su fondo chiaro, come andava di moda a quell'epoca. N. B., che vuol dire Nota Bene
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anche lei in Brasile o in ogni modo lontana anche lei. Ippolita non ne parlava tanto ma forse ci soffriva, anzi mi ero fatta l'idea che su questo
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contrario. Di botto fece: - Ma non parliamone qui, vieni su in camera mia. In camera fece dietro - front e mi guardò fissa negli occhi. - Voglio dirti
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scoperto anche loro. Appena finito, la zia piegò il tovagliolo e lo mise via nella sua busta ricamata, poi andò su sparata. E io dietro. Mi guardò un po
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fare piú rumore. Ne facevamo tanto, che mamma e papà (mi son dimenticata di dire che era domenica, cosí c'era anche lui) vennero su di gran carriera
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. Era sicura che in parte fossero stati loro a metter su suo padre contro la mamma e a rovinare il loro matrimonio. Questo mi sembrava un modo di
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lasciato il segno. Cosí come eravamo siamo subito risalite al castello, dove nel frattempo gli zii erano tornati dal cercare Ippolita in su e
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fece su una risatina. Ma in stazione un carabiniere c'era davvero. Fisso o di passaggio, questo non lo so, perché non mi è mai venuto in mente di
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meglio feci anche una girata nel parco. Su e giú col cuore in gola per quei viali e vialetti, sotto gli abeti (o pini). C'era un gran silenzio; chiamavo
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era di nuovo parecchio triste quando tornò al castello e cosí i suoi zii scrissero per chiedermi di venire un'altra volta a tirarla un po' su. A me però
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si slanciasse all'insú, piú su delle cime degli alberi, ancora piú su della banderuola di ferro in cima alla torre. - Ma è... è bellissimo, - dissi
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figura che ti accompagni col liuto. Si mise in posizione giungendo le mani sulla balaustra e guardando in su con gli occhi sognanti, io imbracciai il
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' sul tono catastrofico, come domandassi i particolari di uno scontro con morti e feriti. - Vieni su, - fa lei allora, rispondendo a pera, - ti faccio
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su una cassa e proseguí trasognata, coi gomiti sulle ginocchia e il mento tra le mani: - Sembra di stare in mezzo al velluto, tutto morbido e nero, e
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caso che la gran luce che ci aveva abbagliato era riflessa da un nuvolone di quelli ammucchiati su alti alti come torri. Poi l'abbiamo visto; era
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barba che barba che barba. Remigio andiriveniva coi piatti e la caraffa del vino, muto e stilé. Ogni tanto di sotto in su guardavo la sua faccia, che era
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dormivo, non me ne ero accorta? Mi alzai a piedi scalzi e andai a sbirciare dalla finestra, tirando su appena lo sportelletto di una persiana. Macché sole
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