Quell'estate al castello
profonda, e qui di misteri non ce n'erano, con un'occhiata si vedeva tutta. Era bello, però. Il fondo era fatto a conca ed era pieno d'erba lunga e
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cognata insomma, e quel fatto della cognata, della zia cioè, che non ne diceva una parola alla figlia, voglio dire alla nipote, uffa queste parentele
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perché dovesse prendersela tanto se avevamo fatto una figura un po' ridicola davanti a suo zio. - Hai visto come fa, - disse. Anche dalla voce si
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un film o un libro che non le erano tanto piaciuti diceva: «A te ti ha fatto palpitare? a me no».) - Se non ci fosse tutta quest'acqua di mezzo si
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loro come gli occhi presero un'aria stupefatta. Fu allora che lei si rese conto di aver fatto un gravissimo sbaglio. Lo spiego dopo, che sbaglio fosse
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naturale, immagino, che ragioni un po' alla stessa maniera, anche se è piú giovane. Non era fatto per capire la mamma; non c'era proprio niente da fare
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aspettavano, friggendo, che tornasse Remigio dal cercarla in giú. Le feste che ci hanno fatto non si possono ridire. E anche la Vittorina e l'Adele, che
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lei, al castello della sua famiglia. Più che contenta: emozionata. - Per me, ci vengo di corsa, - dissi. Il sangue mi aveva fatto ciuff ed ero rossa in
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milionaria e avessi fatto tre volte il giro del mondo con lo iòtYacht (inglese; pronuncia iòt): panfilo; bastimento da diporto, a vela o a motore
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ingratitudine! Ingratitudine, ah questa poi. Si aspettava che le fosse anche riconoscente, dopo i bei trattamenti che le aveva fatto? Era tanto grossa che
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fosse tempo da perdere. Sta a vedere che avevo fatto male ad aspettare a dirglielo. - Nel parco è inutile cercare, ho già guardato io, - dissi allora
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stupidaggine, era lei la prima a dirlo, adesso), be', se lo aveva fatto era giustappunto perché non sopportava quel pensiero: che sua madre, sapendo questo
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dire che non è affatto antico. L'ha fatto costruire mio nonno quarant'anni fa, più o meno. È un'imitazione dei castelli medioevali, si vede che gli
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ortensie? Il conte Ottavio, che, si vede, aveva fatto anche lui un giretto nel parco invece della siesta. Il «plin plin» che avevo già pronto non mi
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ragione; anch'io ce l'avrei avuta con gli zii, se mi avessero fatto passare le vacanze come le facevano passare a lei. Già, perché anche nel pomeriggio
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La prima cosa che successe fu che si mise a piovere. Sorpresa sorpresa: chi ci pensava piú, con quel caldo. Uscendo dalla grotta non avevamo fatto
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lasciava passare ancora meno. Si era dovuto accendere il lampadario, per vederci. Ora bisogna che spieghi com'era fatto questo lampadario, perché c'entra
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; però pensavo che mi avrebbe fatto un segno. Non la sentii quasi arrivare. Doveva essersi messe le scarpe da tennis, per non far rumore. Si fermò dietro
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