Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Quell'estate al castello

213744
Solinas Donghi, Beatrice 16 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Quell'estate al castello

abbrancarmi alle spalle: - Cosa c'è? Perché ti sei fermata? - Ma niente. Una ragnatela. Dopo pochi passi la galleria faceva un gomito e ci siamo trovate di

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il momento. - Fammi sentire un disco, piuttosto. Difatti il grammofono portatile mi faceva voglia, era una cosa abbastanza di lusso allora e solo

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uh accipicchia! L'«uh accipicchia» non faceva parte del canto, mi era venuto fuori per una slittata piú lunga che per poco non mi mandava a sbattere

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ai primi giorni, quando mi faceva soggezione per via della sua divisa da cameriera inappuntabile, col grembiule bianco coi pizzi e tutto. Quel

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rampicante, io, i miei fratelli e mia cugina Isa che veniva da Casale, piú un paio di altri cugini sotto Ferragosto. Nonna ci faceva dei gran minestroni con

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dall'altra, senza pace. Quasi quasi mi faceva pena. Venne su il conte e le disse per favore di lasciar stare. (Non gli piaceva sentir gridare, era una

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'? Faceva troppe domande. A lei venne in mente che quando si scappa di casa non si dice il nome vero alla gente che fa domande. - Rosabella Rosamini, - gli

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casa proprio sua. Sí, rispondeva Ippolita, questo le faceva molto piacere, però nel frattempo stava volentieri anche con loro. Era talmente

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ancora lassú, se ci faceva piacere vederle. Eccoci dunque ripartite in esplorazione, come ai bei tempi, però in su invece che in giù, verso il solaio

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magra che Ippolita chiamò zia Augusta faceva un gioco di carte, un solitario, con certe carte piccoline. Non era niente bella, cosí secca e tutta naso

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scema in vita mia, però un po' mi veniva anche da ridere. Ippolita era sparita dal verone, voglio dire dal balcone, e siccome non si faceva piú vedere

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, poi Ippolita che dietro le sue spalle mi faceva il gesto della gran barba che ne aveva. In quel momento lo zio Ottavio mise fuori la testa dalla porta

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volte era piú coraggiosa di me. Cosí siamo state in cima alla torre, che faceva venire i brividi cosí tutta aperta da tutt'e quattro i lati, con una vista

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faceva solo due o tre giochi difficilissimi, di quelli per ultraesperti.) Dunque mi misi di sentinella nell'ingresso. Era sempre lí che mettevano la

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discorsi fossero solo dei tappabuchi. Frrzz frrzz frrzz faceva la pioggia di fuori, solita sinfonia. Della poca luce che c'era la vetrata coi pavoni ne

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. Poi si senti cantare un gallo e mi venne il dubbio che stesse per spuntare il sole. Cosa faceva Ippolita, che non la sentivo per niente? Se perdeva

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