Quell'estate al castello
Collana diretta da Orietta Fatucci © 1986, Edizioni E. Elle S.r.l., Trieste © 1996, Edizioni E. Elle S.r.l. per la presente edizione ISBN 88-7926-207
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che sui francobolli soliti non si vedevano tanto facilmente. Ma non c'era da meravigliarsi, venivano da tanto lontano... - Oh!! - Si era accesa una
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da lei. E tu hai detto che però adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello che indovinavo che doveva dire adesso, mi prese la tremarella. A Ippolita
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entrare con noi e solo all'ultimo momento era rimasto invece indietro per dar retta all'attaccabottoni. Ippolita s'aspettava d'essere scoperta da un
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... cosí stilé. E poi non hai un guardaroba adatto, dovessero mai esserci degli invitati. - Ma mamma, credi che vada in vacanza da Ippolita per fare
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, ha pubblicato i romanzi La figlia dell'Imperatore (Edizioni E. Elle) e II fantasma del villino (Einaudi Ragazzi). da 10 anni in poi Premio Cento 1986
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rampicante, io, i miei fratelli e mia cugina Isa che veniva da Casale, piú un paio di altri cugini sotto Ferragosto. Nonna ci faceva dei gran minestroni con
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ero entrata in sala da pranzo col cuore nei tacchi dei sandali, dall'apprensione. Almeno, io lo sentivo circa a quel livello li. C'era già la contessa
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naturale, immagino, che ragioni un po' alla stessa maniera, anche se è piú giovane. Non era fatto per capire la mamma; non c'era proprio niente da fare
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da centro della terra, proprio: il meglio del meglio dell'esplorazione e dell'avventura. - Sai cosa ti dico? - fece Ippolita dopo un momento
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rispondermi, stupida! Ed ecco che mi si mette a piangere come una fontana. Finalmente, pensai. Era proprio ora che piangesse. Però da un lato mi
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stata una volta da sola, ma appena entrata era venuta via subito perché i pipistrelli le facevano impressione. A me non tanto. Ne avevo visti due
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camera sua, senza dir niente. Qui mi mollò e mi guardò in faccia, da lasciarmici per modo di dire i buchi, tanto guardava fissa. - È a Parigi, - annunciò
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Wilko 28 La storia di Pik Badaluk 29 Iela Mari, Il palloncino rosso e altre storie 30 Sempé, Marcellino Rossetti 31 Bruno Munari, Da lontano era
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Francia? - Ce l'ho. Lo tirò fuori trionfalmente dalla borsetta, brava polla. Cosí l'appuntato ebbe solo da aprirlo per conoscere il suo nome vero. Un'altra
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passare il tempo, che ne avevamo da occupare un'infinità perché oltre tutto gli zii credendo di farle piacere l'avevano dispensata dalle lezioni con
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non uscivi anche da te, quando ti veniva fame! - Può darsi. Però sarebbe stato molto diverso. Alla fine capii che era vero. Se non fossi andata a
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già da un po', era venuta a prendermi alla stazione col solito cameriere, che per guidare l'automobile aveva smesso la giacca a righine e portava
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Eravamo tornate da un po' in città e a scuola e Ippolita viveva già con suo padre, quando si terminarono di valutare i francobolli dello zio Pio
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balcone e fingi di essere la dama e io di quaggiú ti faccio la serenata. - Se mai toccherebbe a te di far la dama, - trovai da ridire, - sei tu che hai i
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bell'e sistemate. Una barbarie, la chiamava Ippolita. Magari proprio una barbarie no, però una barba lo era di certo. Quasi quasi mi veniva da darle
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Ma ci sono un sacco di altre cose da dire, prima che si arrivi a quello che doveva succedere poi. Non bisogna mica credere infatti che stessimo
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d'occhi a vedere che cosa succedeva. Volevamo passargli davanti come in parata, senza smettere di cantare, invece naturalmente ci scappò da ridere
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caso che la gran luce che ci aveva abbagliato era riflessa da un nuvolone di quelli ammucchiati su alti alti come torri. Poi l'abbiamo visto; era
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) alla Corona Ferrea come credevo che fosse prima di vedere sul libro di storia che viceversa è d'oro. Insomma una roba in stile medioevo, pendente da
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altro tempo si sarebbe fatta beccare da Remigio o dalla cuoca, insomma dal primo che si alzava, e allora addio. Oppure era già andata via e io, che
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