Quell'estate al castello
rarissimi, degli introvabili, che non c'è oro né diamanti da poterli pagare. Era una cosa grossa. Non c'era da meravigliarsi se eravamo rimaste come
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gioco della dama col trovatore. - Cosa c'è? Cos'hai? - Ero fin spaventata. Di nuovo come quel primo giorno, mi agguantò per mano e mi tirò fino in
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scivolava sopra con un luccichio misterioso. - Oh! - dissi. E Ippolita: - Oh! Difatti nemmeno questa era una cosa dal guic guic. Troppo solenne. Roba
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! - dissi, tremarellando. - Parlo sul serio. - Ma io... Ma tu... Insomma, che cosa hai in mente di fare? - Di scappare, te l'ho detto. Domani mattina
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una cosa. Te la dico perché sei mia amica, ma guarda che è un segreto. C'era davvero, allora, il segreto o mistero. Mi pareva bene. - E tu dilla. - Non
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: - Come eri bu-u-uffa! Quando hai detto «gridando uh accipicchia», oh che bu-u-uffa eri! Prima cosa, le mollai uno schiaffone, dicendo: - Potevi ben
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nuova voce fu: - Non me ne importa un fico della sua lettera. Adesso si mette a piangere, pensai. Non può dire questa cosa e continuare a star lí
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soggezione: non è un conte, lo zio della tua compagna? - Oh, mamma, ma questo cosa c'entra! - Ti troverai male, non saprai come comportarti con gente cosí
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mi premeva di bloccarla. - No no, - dissi a precipizio, - non è il caso, non stava mica male. Cioè, un po' cosí, ma niente di speciale. - Ma che cosa
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preferita perché mi faccia compagnia, dunque vedi che non ci saranno difficoltà. Messa cosí, la cosa mi entusiasmava meno. Se non era stata proprio
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abbrancarmi alle spalle: - Cosa c'è? Perché ti sei fermata? - Ma niente. Una ragnatela. Dopo pochi passi la galleria faceva un gomito e ci siamo trovate di
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Dunque la prima cosa che aveva detto a Ippolita l'impiegato della biglietteria, quello coi baffi stupefatti, era stata per l'appunto: - Viaggi sola
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scappasse un'altra volta. Non sapevo cosa fare. Mettiamo che dessi subito l'allarme: che figura, se poi si scopriva che era andata semplicemente in
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una cosa e l'altra. Ippolita adesso che il groppo si era sciolto non stava piú zitta come prima, anzi avrebbe parlato tutto il giorno. Fu allora che mi
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di sotto al suo solito modo di quando una cosa non le andava o non era un granché. Il cuore tornò giú precipitando in picchiata. - Come sarebbe, finto
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voleva, diceva che le bastava la soddisfazione. Be', anche a me, se è per questo! Non è mica una cosa che succeda tutti i giorni, di trovare un tesoro
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, qualsiasi cosa si facesse, passeggiata o altro, a una data ora non c'erano santi, doveva fare i compiti delle vacanze, una certa quota al giorno. Io mi
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chiacchieravano, certo mai immaginando che noi fossimo cosí vicine. Remigio e la cuoca discutevano di non so cosa e la cameriera, che si chiamava
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d'occhi a vedere che cosa succedeva. Volevamo passargli davanti come in parata, senza smettere di cantare, invece naturalmente ci scappò da ridere
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La prima cosa che successe fu che si mise a piovere. Sorpresa sorpresa: chi ci pensava piú, con quel caldo. Uscendo dalla grotta non avevamo fatto
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non le comodava. Ma cosa avevano oggi tutti quanti, da comportarsi in modo cosí strano? Ippolita però disse a muso duro che se non venivo io non usciva
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. Poi si senti cantare un gallo e mi venne il dubbio che stesse per spuntare il sole. Cosa faceva Ippolita, che non la sentivo per niente? Se perdeva
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