Quell'estate al castello
Remigio che suonava il gong per annunciare che il pranzo era pronto. Mi son dimenticata di dirlo prima che avevano quest'uso; era una cosa stilé ma
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vestite in maniere mai viste e profili di re che chissà mai in quale angolo del mondo regnavano o avevano regnato. Quei rettangolini che messi tutti
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spettacolo: bagnate, spettinate, infangate fino in cima agli stivali e piene di freghi verdicci e marroncini dove gli schizzi di quell'acqua puzzolente avevano
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Non l'avevano mica chiusa in una cella Ippolita. Quando io e i suoi zii eravamo entrati in quella sala d'aspetto, lei c'era già, seduta dall'altra
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, non dico altro. A proposito. - Guarda, - saltai su (tutti questi pensieri non ci avevano messo piú di dieci secondi a passarmi per la mente), - guarda
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. Doveva essere una cosa molto scomoda, dato che la servitù dal più al meno l'avevano sempre intorno, questa di dover pensare prima di tutto a trattenersi
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. Allora anch'io, allo stesso modo, feci finta di dimenticarmi che mi avevano chiamato vipera e guardata come un vile verme. Eravamo diventati tutti molto
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il naso in su da aristocratici (si dice anche la puzza sotto il naso) un po' ce l'avevano. Era ben per quello, mica per gli intrighi che mi ero
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mettendosi d'accordo col postino o l'impiegato postale; non per niente erano i signori conti e pieni di soldi fin qui. Chissà che belle mance avevano
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non le comodava. Ma cosa avevano oggi tutti quanti, da comportarsi in modo cosí strano? Ippolita però disse a muso duro che se non venivo io non usciva
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, poi girò di botto, gracchiando un po', ma non tanto forte. All'aperto era molto piú chiaro, però i colori non si riconoscevano ancora. Avevano messo
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