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rilievo architettonico di una collina con le sue particolarità vegetali e le diverse falde geologiche. Ma sussiste anche la possibilità di un
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spettrale nel suo luccicante biancore, e delle figure dei sogni l’utensile possiede pure l’inconsistenza e la volubilità: muta, si deforma, tutte le sue parti
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opposte impressioni richiede l’intervento critico, impegnato a ripercorrere l’operazione di Segal in tutte le sue differenti fasi.
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flash o di un dettaglio di teatro, il repertorio delle sue impastate figure. Gesti quotidiani e presenze fanno così mostra di sé e nel luogo d
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pittore, le sue prime sculture risalgono al 1958, ma è solo del 1961, con L'uomo al tavolo, il suo primo esempio di figura in gesso modellata
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un rivolo di orchestrati colori. Qui il fantastico di Rosenquist appare nelle sue forme assieme più dirette ed evasive; e la stessa condotta tecnica
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vita della coscienza totale. Ora dall’insieme delle sue opere si ricava l’impressione che le connessioni, stabilite dall’attività psichica ed
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empiricamente la straordinaria penetrazione visiva delle sue immagini. Introducendo la prospettiva di Walter Benjamin attorno alla decadenza dell’aura 46
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dilatante soprattutto), al fine di chiudere in una stringata unità formale il frammento-campione da lui prescelto. Secondo le sue parole medesime
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Esaminando ora l’itinerario di Lichtenstein non è senza interesse riscontrare che le sue prime compiute immagini rappresentano dei comuni oggetti
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Così, l’immagine espone, proprio nel senso che questo verbo ha acquistato in fotografia, l’elementare tracciato delle sue linee rifilate e circolanti
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Per altro, Lichtenstein allarga ulteriormente lo spazio del suo lavoro: se gli oggetti e i personaggi hanno fissato le sue prime posizioni, la
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vasta cerchia dei consumatori. La tecnica di Lichtenstein è infatti industriale, tende alla riproduzione, alla serie illimitata: molte delle sue opere su
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confronti dell’arte dei padri. Nelle sue ‘machines à peindre’ del 1959, lo scultore europeo ricorreva al sarcasmo e all’aggressiva amarezza della
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valore e nel segno il repertorio delle sue dozzinali figure50.
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eccitabilità, come della distrazione, su cui punta la mitologia consumatrice, Warhol gioca tutte le sue carte sull’impassibilità del documento, sulla
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Al di là delle sue indubbie aperture mitologiche, tutto il lavoro di Yves Klein può essere letto anche come un azzeramento di qualunque strumento
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, raggruppando ed ordinando un gran numero di esemplari o di suoi frammenti: è questo il procedimento che dà origine alle sue «accumulazioni
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Anche lo scultore César è transitato nel gruppo dei nouveaux réalistes nel periodo delle sue «compressioni». Queste compressioni di auto in disuso
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per le sue qualità costruttive e dinamiche. Ben presto però egli è stato attirato anche dal manifesto politico e, dunque, dal contenuto informativo del
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allo stesso movimento meccanico, per allestire le sue artificiali e stridenti mises en scène. Anche Alain Jacquet propone nuove immagini fotografiche
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’attenzione dell’artista si sofferma appunto sui temi dell’erotismo, della diva, del cinema e della violenza: una delle sue serie più sollecitanti porta il
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celebri fotogrammi dell’Incrociatore Potemkin e di foto di Eadweard Muybridge per conferire un accento di attualità alle sue stravolte figure umane. Da
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steccato. Personalizzare, conferire risonanza, significa in sostanza legare ad ogni immagine il sentimento del tempo, delle sue stratificazioni; per questo
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agli scambi fra parola e figura, fra pieno e vuoto, fra l’estensione dell’immagine e il suo contorno. Successivamente ha semplificato le sue
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’unico protagonista delle sue affollate composizioni. Lungo le coordinate temporali nascono infatti gli attriti, le attrazioni o i conflitti, come è
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oggetti, già così intenzionati nell’ordine dei significati da porsi in stretto parallelismo con le sue tavole pittografiche, dove il segno grafico ed il
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vedere. Nelle sue iniziali composizioni Schifano cancella la congestione materica dell’informale e prepara la strumentazione visiva per potere di nuovo
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’area che è stata definita, fra l’altro, Neo-Metafisica. Franco Angeli introduce nelle sue tele i simboli della storia e del potere, la croce uncinata
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Pistoletto che nelle sue superfici riflettenti ci offre l’esempio più consapevole di una volontà impegnata ad inglobare all’interno dell’opera lo spazio
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ha fatto da introduzione, nelle sue indicazioni come nei suoi stessi fallimenti, quell’anno spartiacque che resta il 1968
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sempre confessato, dell’intera avanguardia. Dopo aver raccolto tutte le sue forze, l’artista si getta nell’ignoto, guidato dall’«impossibile speranza
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intatta di possibilità inventive. L’inedito stava per troppa vicinanza nascosto al lavoro delle mani e dello sguardo, perduti dietro l’eccentrico e le sue
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situazione, di un comportamento e di un modo di vedere il mondo. La teatrale violenza con cui Segal espone ai nostri occhi le sue calcinose figure, vuole
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imparzialità ed acutezza. Esiste uno stadio medio, se si vuole proprio la linea di vita americana, che si pone come campo da penetrare con le sue merci e con
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e greve della città e delle sue merci dozzinali. In questa attività Oldenburg si mantiene vicino non solo alla ruvida pelle del reale, ma anche all
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tono è facile ritrovare in numerose creazioni francamente popolari. La stessa potenzialità di azione e di spettacolo che sprigionano le sue macchine e
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Una cosa è certa: è stata nel suo insieme e nelle sue diramazioni, Neo-Dada, Pop Art, happening, musica di John Cage, coreografia di Merce Cunningham
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