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testimonia il comportamento del bambino e di questa tendenza si trovano tracce in molte rozze metafore dell’istinto d’amore.
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pure a farsi prendere a pedate se tale è il gusto dei loro padroni. Circostanza questa che mi sembra che dica molto sulla psicologia media dell
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nostra percezione. Per costruire questa trappola l’artista chiede sostegno alla tecnica fotografica o, meglio, alla messa in scena teatrale, che si è
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dalla situazione in cui si trovano impigliate, come dagli oggetti dozzinali che si trovano a portata di mano. È una scoperta questa che getta molta
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questa pubblicità che ha una tale carica e una tale eccitazione nel suo repertorio di immagini» 40. Nell’immaginazione pubblicitaria viene qui
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anche troppo esplicita. Ogni ricerca di significati, di spremere una verità da questa babele che è l’universo cittadino, appare legittima e meritoria
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adopero questa parola; i fumetti hanno una forma ma non tentano di raggiungere un’unità. Lo scopo è diverso, lì si vuole rappresentare ed io intendo
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non privilegiare la figura rispetto allo sfondo o, meglio, ad abolire questa dualità; lo sfondo contribuisce alla forza visiva dell’intera immagine
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Blang e Blam del 1962 si arriva a Varoom del 1963, dove l’onomatopea, questa parola-suono-azione-segno, si slarga come un sole di violenza ad occupare
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la bella, questa corrente di spuria energia percorrente la storia, bensì interessano il modo e il come. Il dove conduce l’ingiunzione tutto sommato
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, la apre ad una pura percezione ottica. L’eroina del fumetto, questa bambola sentimentale ed erotica, al pari del suo intrepido partner, non agiscono
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la percezione verso la coerenza, l’economia, la semplicità; e questa lezione di pulizia viene applicata nel corpo di un materiale vile, conforme ad
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immagina poi essere l’occhio di un accanito lettore di fumetti, può rappresentare in figura barocca questa contagiosa mediazione meccanica.
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conservato in qualche collezione pubblica o privata, e nemmeno la sua riproduzione fotografica tirata in migliaia di esemplari, anche se questa ultima
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. Anche attraverso la grossolanità del cartoon si può insegnare a vedere. Le costanti formali del fumetto linee, colori e retino — fanno da guida in questa
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elementi formativi. Al retino di base, a questo grado zero emergente con prevalenza in questa serie di composizioni, collega tuttora la linea che
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Questa lezione di pulizia analitica tocca evidentemente anche il livello del contenuto. Una volta messa in chiaro la netta contraddizione esistente
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moderno. Da tempo messa in liquidazione, la sfera privata riesce a sopravvivere soltanto quale appendice della sfera pubblica e da questa ricava tutti
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questa trasformazione l’inerzia conosce un approdo paradossalmente monumentale ed impressionante. Drizzata sulla tela davanti a noi, l’immagine si
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esiste oggi di comune tra gli uomini è soltanto il luogo comune, è in questa direzione che ci si deve muovere. Per ritrovare il vero contenuto dell
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’intero arco delle esperienze francesi ed europee di questa stagione.
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sopra della macchina, indica appunto questa regione emblematica della vita moderna, dove natura e realtà artificiale si pareggiano.
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; coerentemente lo scultore conduce questa dispersione di energia fino al punto in cui essa intacca, distrugge l’oggetto medesi mo. L’inutilità come la
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». Successivamente l’attenzione di Rotella si è spostata dalla materia all’immagine, all’iconografia incisiva e popolaresca, ed in questa nuova fase il
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il carattere popolare di questa arte inglese. Esso affonda in un ambito più esteso della Pop Art americana e in sostanza molto differente: tale
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questa intenzione Ronald B. Kitaj resta l’esponente più consapevole. Questo artista dispiega una pluralità di strumenti e di materiali: dal segno di
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-ambiente e la stessa vita degli spettatori. In questa direzione l’atto del costruire l’oggetto passa in primo piano rispetto all’atto di «rifigurare
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Questa ricaduta e questo incontro sulla o con la faccia ordinaria del mondo segna il punto di partenza dei giovani americani. Essa apre alla ricerca
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più a fondo. Il disegno comune di definire il nuovo non solo istituisce una continuità, seppure questa possa sembrare paradossale, ma ripropone pure in
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ci si propone appunto di supplire tentando di stabilire un inedito contatto e di ripossedere la realtà sfuggita. È bastato così che questa presenza
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, con in copertina il bersaglio di Johns, parla già di New Dada. In seguito Neo-Dada è entrato nel vocabolario critico al di là di questa ipoteca
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anche il suo patrimonio si rivela legato a cose materiali penetrate dal tempo, come l’armadio effettivamente impiegato in Costruzione (1955), questa
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con ciò che può essere ed è il nostro presente, tagliando la strada a questa colma ricchezza, dopo che l’astrazione e l’ideologia ce ne avevano troppo
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Dopo questa splendida apertura, Johns procede nel lavoro attraverso modifiche e successivi arricchimenti, conservando però sempre due costanti
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Dopo le prove iniziali con immagini-oggetto, Johns ritenta la strada dell’identità fra pittura e realtà adoperando questa volta disparati utensili
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Gli ovvi precedenti di tutta questa strumentazione si ritrovano i Rauschenberg ed in Johns, ed anche in quella figura di passaggio fra Neo-Dada e Pop
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stesso obiettivo. Poiché in questa seconda formulazione il procedimento rivela già il suo aspetto di scoperta di realtà e di allargamento di conoscenza
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manifesti, dei fumetti, dei prodotti di serie, e lo giustificano, e non dopo; e l’intento ultimo è di trarre da questa mutata realtà una nuova esperienza
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appartiene alla serie; in questa verità banale trovano aggancio la moltiplicazione degli attrezzi dozzinali di Dine, il messaggio ridondante di Warhol
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percepire come quantitativo anche ciò che di per sé è unico come il capolavoro artistico: è questa la sorprendente rivelazione contenuta nella Gioconda
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’avidità questa volta personali. L’indizio, il dato testimoniale, come l’arresto conoscitivo sulla cosa e sull’immagine, rappresentano il minimo di
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All’origine di questa trasformazione c’è un interrogativo: porsi da pittore la domanda di cosa sia l’oggetto (il mondo), vuol dire provocare con
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allo scopo di soddisfare delle necessità essenziali. Dine trasferisce sulla tela questa elementare certezza moltiplicando i calchi e i profili dello
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dato da Dine a questa fitta serie di vestaglie è self-portraits (Autoritratti). L’interrogativo rivolto all’oggetto familiare non rappresenta altro
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assolutezza questa rivolta si dimostra inquadrabile meno negli schemi ideologici della tradizione, siano essi il radicalismo americano o il marxismo europeo, e
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. Tuttavia il dato di fatto, il secco risultato parla di sconfitta. E questa sconfitta ha il potere di trascinare con sé anche l’avanguardia. E la prova
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Nella Pop Art si assiste alla piena presa di coscienza di questa nuova situazione, che rimane pur sempre una scoperta allarmante per un pittore e per
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— potrebbe essere questa la caratteristica saliente del moderno —, a causa dei processi sempre più serrati di massificazione e di standardizzazione. Simile
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Di fronte a questa condizione di vuoto e di assenza, l’arte e la letteratura moderne, pur rivolgendosi a strutture sensoriali diversamente
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spaesati e duplicati, lo siamo «naturalmente», ovviamente. Anche questa trasformazione segna la fine-del-moderno ed il nostro ingresso nell’odierno
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