Pop art
’universo metropolitano dominato dai prodotti fabbricati in serie e dai mezzi di comunicazione di massa. A partire dal fervore creativo a cavallo degli
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di denti contro l’arrendevole massa nera.
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presenza, le due mani strette al manubrio, la sfera della testa attaccata direttamente al busto voluminoso, la massa del corpo distribuita fra il
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obbligatoria che fagocita i componenti della massa. Accanto alle figure singole, le scene che raggruppano un insieme di persone, appaiono egualmente condizionate
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Nelle rozze figure di Segal la massa tende, invece, a debordare dai contorni, e lo stile appare come la versione moderna e congelata della tradizione
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e i profili sopravanzano di gran lunga la massa delle membra, e se esiste una tradizione formale rispettata è quella del finito levigato.
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impadroniti i mezzi di comunicazione di massa, non rimane che questo fregio algido e fotogenico: ed è poi quanto arriva a sapere di Pollock e di
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non determina la sua qualità. Qui entrano ovviamente in campo i mezzi di comunicazione di massa; ed è a questo punto che interviene anche Warhol.
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isolando l’immagine al centro dello spazio vuoto della tela. Il linguaggio irrimediabilmente ridondante della mitologia di massa viene costretto alla
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creazioni della vita; ma, in effetti, ogni minima parte dello spazio reale dell’uomo era ed è tuttora già saturato dalle immagini e dai prodotti di massa
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si accaniscono contro un negro, non sono affatto esenti da una possibilità di sfruttamento. Onnivora, la cultura di massa prende il suo bene dovunque e
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, conosce lo scrupolo tecnico dell’obiettività e, pertanto, alla disinvolta sicurezza della cultura di massa, che blocca preventivamente la messa in
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di massa. Con troppa consapevolezza, non priva di afflizione, si nasconde dietro l’artificialità, la bellezza meccanica e il falso, come dietro una
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per il mondo cittadino e per i mezzi di comunicazione di massa è comune, variano poi i modi d’inquadrarli, e soprattutto gli strumenti di presa
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non scaduto ancora ad anonimo componente della massa, si sovrappone alla iconografia oggettiva e ne ricava seducenti motivi poetici, narrativi
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massa. Un’immagine su cui più volte è ritornato è la scatola, il packing che riveste ogni prodotto di largo consumo; e la sua indagine mira a
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ambito comprende, è vero, le immagini dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche il repertorio veramente popolaresco e spontaneo del folclore urbano
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contaminato dai mezzi di comunicazione di massa.
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Per questo avviato rapporto, l’arte e la società del consumo, come lo sperimentalismo estetico e la cultura di massa, non si voltano più con
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di spontaneo e moltissimo, invece, di predisposto e di programmato. Il termine di mass culture (cultura di massa) definisce questo fenomeno con
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massa diffondono su larga scala un’immagine o un prodotto moltiplicati. Dilatandosi fin sul piano della diffusione e imitando la ridondanza della
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