Pop art
lettera, giocando con la tautologia (era già la regola difficile del Jasper Johns della bandiera americana), Lichtenstein è riuscito a mutare nel
Pagina 158
Pop art
stessa ironia, ma si tratterà appunto, come nel caso di Johns, di un’ironia di complessità e non di evasione 1. Una concordanza, però, raggiunta su un
Pagina 17
Pop art
Assieme ai due capifila Rauschenberg e Johns, Dine, Oldenburg, Segal, Rosenquist, Lichtenstein e Warhol tengono le posizioni chiave nel nuovo
Pagina 176
Pop art
bandiera degli States come soggetto di una serie di quadri, a Jasper Johns va il merito di aver reintrodotto il luogo comune nella pittura, da dove era
Pagina 18
Pop art
banali di un’immagine-oggetto. E la Sorte che attende il gesto in un combine-painting di Rauschenberg o in un bersaglio di Johns. L’incontro diretto con
Pagina 23
Pop art
stesso senso fino a scomparire del tutto. Ancora attivo in un assemblage di Rauschenberg e in un tabellone di lettere o di cifre di Johns, già in un
Pagina 23
Pop art
spregiudicato ed inclusivo di accettazione. L’accettazione da parte di Johns di un’immagine ordinaria come la bandiera è letterale e confonde
Pagina 25
Pop art
politica in altri, gli odierni dadaisti, Rauschenberg, Johns, lo stesso Dine, operano nell’accettazione. Un chiaro indizio di ciò si riscontra proprio
Pagina 27
Pop art
culturale e filologico che veramente creativo. Del resto il termine è stato avanzato all’inizio proprio con intenti limitativi nei confronti di Johns, in
Pagina 29
Pop art
Johns, fino a toccare in Dine note di grottesco inquieto.
Pagina 29
Pop art
Johns o il buon uso del banale
Pagina 50
Pop art
Le prime immagini realizzate da Jasper Johns fra il 1955 e il 1958 sono statiche almeno nella loro intelaiatura di base come una targa commemorativa
Pagina 50
Pop art
Johns è così riuscito a far convergere l’attenzione su un’immagine che fin allora avevamo solo scarsamente osservato a motivo proprio della lunga
Pagina 50
Pop art
Il nuovo punto di vista creato da Johns nei confronti dell’oggetto banale possiede una carica epidemica e un’incidenza a vasto raggio. Giacché se
Pagina 51
Pop art
Alla fine delle rispettive operazioni un uguale obiettivo di fondo accomuna di nuovo Rauschenberg e Johns: afferrare ed esibire l’oggetto
Pagina 52
Pop art
Dopo le prove iniziali con immagini-oggetto, Johns ritenta la strada dell’identità fra pittura e realtà adoperando questa volta disparati utensili
Pagina 52
Pop art
Dopo questa splendida apertura, Johns procede nel lavoro attraverso modifiche e successivi arricchimenti, conservando però sempre due costanti
Pagina 52
Pop art
Per la concentrata attenzione rivolta da Johns ai dettagli de mondo e da Dine agli utensili casalinghi si è parlato anche d metafisica: un termine
Pagina 53
Pop art
Johns, ad esempio, lavora costantemente a confondere i dati della questione ontologica, conducendo maliziosamente la partita fra l’illusionismo dell
Pagina 64
Pop art
vicina alla totalità propriamente linguistica dei tabelloni di lettere e di cifre di Johns, da cui in un secondo tempo viene estratto il numero
Pagina 65
Pop art
Gli ovvi precedenti di tutta questa strumentazione si ritrovano i Rauschenberg ed in Johns, ed anche in quella figura di passaggio fra Neo-Dada e Pop
Pagina 66
Pop art
’oggetto accaparra su di sé ogni forma d’attenzione; un fatto che fa scartare immediatamente al pittore la soluzione equivoca ma perfetta di Jasper Johns
Pagina 73
Pop art
questo procedimento e, come aveva già fatto Johns, scrive vicino all’oggetto con franchezza esposto in carne ed ossa il corrispondente nome inglese
Pagina 79
Pop art
apertamente tale finzione (da Tavolozza turchese del 1963 a Due tavolozze nere del 1964). Come Rauschenberg, Oldenburg, Johns perfino, così Dine potrebbe
Pagina 87
Pop art
rovescio, in debito nei suoi confronti, come l’Arte concettuale si dimostra debitrice del lavoro di Johns, di Dine e pure di Manzoni, e l’Arte povera nei
Pagina IX
Pop art
Espressionismo astratto e di Pittura d’azione. Allo stesso modo Rauschenberg, Johns, Dine, Oldenburg, Segal, Lichtenstein e Warhol, nell’arte americana
Pagina XI