Pop art
’universo metropolitano dominato dai prodotti fabbricati in serie e dai mezzi di comunicazione di massa. A partire dal fervore creativo a cavallo degli
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processo di dilatazione. Sotto sotto l’onirismo e l’avidità, da parte loro, hanno dato un buon contributo alla crescita degli oggetti, a somiglianza
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aggregato di particelle cariche di fisiche stimolazioni. La violenta copertura coloristica segna sì il parossismo degli smalti industriali, eppure
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, dilatandoli, faceva il verso ai cibi, adesso preme maggiormente fino ad intaccare dall'interno la conformazione degli utensili; tuttavia, il loro impianto
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visivo. Adesso lo sguardo non potrà più scorrere distratto su quella superficie liscia e opaca su cui si annullano i contorni dei volti e degli oggetti
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dalla concretezza della situazione circoscritta, come dalla presenza degli oggetti e dalla stessa funzione. La scultura di genere che Segal ha
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presenza materiale 39. Si è colpiti, infatti, dalla gravezza degli atteggiamenti, dal loro stare appoggiati, sovente quasi aggrappati agli oggetti, come l
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della mise en scène, nella non verità dell’arte, al fine di far scattare proprio un’attitudine realistica nei confronti dell’uomo e degli oggetti, di
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del retino, e la linea sintetica del secondo nell’arabesco degli eroi popolari.
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ipotesi si avvicina di più al vero, ma è propriamente il linguaggio del cartoon. L’olio, la tempera, i colpi di spatola e di pennello degli originali si
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riorganizza in un molle, elegante arabesco, in un capriccio decorativo dai nitidi rapporti dei chiari e degli scuri, che ricorda la disegnata coda di
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accampati nel mezzo della tela oppure ripetuti in serie, al pari delle istantanee degli impressionanti scontri d’auto. Anche il flash del suicidio
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preannunciare l’imminente invasione degli oggetti, segnava tacitamente il fatto come già avvenuto. Non restava allora che fare un po’ di rumore attorno all
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vedova di Kennedy, moltiplicandosi, agisce come un’intensificata mozione degli affetti. L’istantanea con la sedia elettrica vuota può suscitare un brivido
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, così, in una serie eguale di scoppi a ripetizione, inoffensivi come le bolle di chewing-gum che scoppiano sulle labbra degli adolescenti. Se scopo di
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bandiera degli States come soggetto di una serie di quadri, a Jasper Johns va il merito di aver reintrodotto il luogo comune nella pittura, da dove era
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dimostrazioni del 1960); c’è la realtà degli elementi naturali — l’acqua, il vento, la pioggia, il fuoco. Ma ad una concezione realistica e totale di un
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dalla macchina sale fino ad aggredire l’uomo. Con la sua «métamatic» lo scultore ha allestito anche dei grandi spettacoli-accadimento sul tipo degli
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, nelle azioni necessarie per staccare il manifesto dal muro, per riportarlo sulla tela ed infine manipolarlo secondo le diverse personalità degli artisti
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avverte la presenza di un solo lato della questione, l’inerzia appunto degli oggetti banali, un insieme di scodelle, bottiglie e di ogni altro utensile
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In Inghilterra queste prime aperture verso la cultura popolare moderna appartengono alla seconda metà degli anni Cinquanta. I primissimi esempi di
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Nel Centro e nel Nord Europa la corrente oggettuale degli anni Sessanta incontra numerose difficoltà per una sua piena espansione, dato che l
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indirettamente è l’attenzione che Alberto Burri ha sempre rivolto alla materia e all’oggetto ad orientare il lavoro degli artisti italiani, come il suo
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impersonale, socializzato dell’esperienza, l’assuefazione, il condizionamento, l’invadenza aggressiva degli oggetti, la sottomissione ai linguaggi
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-ambiente e la stessa vita degli spettatori. In questa direzione l’atto del costruire l’oggetto passa in primo piano rispetto all’atto di «rifigurare
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spaesamento, sia per la leggera alterazione ottica che subisce, sia perché l’artista fa intervenire un nuovo elemento di tensione e di disturbo: degli
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legamento a questi due elementi uno spiccato senso del ritmo, ancora bloccato nei gradini delle scalinate e nelle sezioni degli edifici, dinamico
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Partita dal mondo cittadino e da una iconografia pubblica, la corrente oggettuale degli anni Sessanta approda, infine, su un mutato orizzonte, dove
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corrisponde all’odierna «originalità a norma di mercato» che, nel giro degli anni Sessanta, rappresenta proprio per questo una delle poche novità ancora
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astratto, tiene il ruolo di futuro l’assunzione delle figure e degli oggetti correnti nel contesto del quadro. Con la conseguenza che il mondo reale riceve
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Duchamp assieme ai montaggi per giustapposizione di Schwitters (e dietro Schwitters ci sono i collages e le costruzioni picassiane del 1912-14 e degli
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Col Neo-Dada l’universo degli oggetti si porta in primo piano, e per allacciare un contatto con esso gli artisti dispongono del gesto e della
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vera tendenza o una stringente poetica. Un uso esatto del termine è quello in cui l’analisi approfondita degli artisti sommariamente indicati dalla
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Per molti degli inserti ritornanti che punteggiano l’universo di Rauschenberg come gli animali, una specie di campionario di volatili, le figure
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prelievo degli oggetti e delle figure quotidiane, nei disegni il ricalco dell’immagine, l’uso del silk screen, ed il montaggio di lastre trasparenti
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geografica degli States ed, in scultura, la lampadina elettrica e la scatoletta di birra), egli mostra di accettare qualcosa di più di un codice iconografico
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L’esperienza degli «happenings»
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limiti del tema rozzo e banale stabilito preventivamente. Ad esempio, i soggetti degli happenings di Oldenburg riguardano il folclore dei quartieri
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Questo passaggio dall’assemblage al teatro traccia l’esemplai cammino di Allan Kaprow, il principale teorico ed iniziatore degli happenings da lui
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brutale. Con tali strumenti linguistici provvede a rifare l’immagine e l’oggetto prescelti; il rifacimento in cui consiste l’operazione centrale degli
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appartiene alla serie; in questa verità banale trovano aggancio la moltiplicazione degli attrezzi dozzinali di Dine, il messaggio ridondante di Warhol
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dei pop finisce per collocarsi agli antipodi dell’individualismo esasperato e della volontà di riscatto e di salvezza personale degli espressionisti
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prepotente gioco degli umori resta ancorato sempre ad una chiara esplorazione concettuale. Ogni cosa, si è detto, ha inizio dall’oggetto (dacché il
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, fondale teatrale ed illuminazione, si raccolgono infine attorno ad un’idea di mise en scène; ed in effetti, dopo l’attività svolta nel settore degli
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degli oggetti: non per nulla alcuni quadri di questo periodo sono dedicati a Francis Picabia, che aveva vivissimo il gusto della parodia e della farsa, ma
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percettivo come due imponenti masse geologiche. La convinzione di trovarsi di fronte a doppioni inutili degli stessi oggetti che ingombrano la nostra
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abbastanza lontano. Giacché fra l’avidità dei sensi e la qualità materiale delle cose si slarga l’universo degli appagamenti e delle delusioni (la
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Se da alcuni decenni la metropoli è New York, che è diventata la capitale dell’impero occidentale, sulla fine degli anni Sessanta l’insurrezione
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riflessione, a partire dal fenomeno teatrale degli happenings promosso dagli artisti gravitanti attorno al Neo-Dada; disegnano infine un profilo di
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di Leo Castelli e di Sidney Janis. Possiedo numerosi ricordi degli incontri avuti con gli artisti nei loro grandi lofts e, per fortuna, li ritrovo
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