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’interesse destato dalle cose stesse: essendo questo interesse altissimo, l’ottica cerca di abolire ogni intervallo, e l’oggetto tende a crescere, a
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di attrazione e di disgusto. Ma ci muoviamo soprattutto nell’ambito della complicità, giacché mangiare è possedere, fare nostre le cose, facendole
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’arte che piega le cose, le prende a calci», ha del resto dichiarato lo scultore36. Direi che ricordano molto da vicino gli Shmoos, creati dalla fantasia
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appartiene soltanto alle figure. Il tema della neutralità dello sguardo che lascia le cose come stanno, all’opposto dei sentimenti che trasformano fino a
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agio, di muoversi in una cerchia domestica di cose già troppo viste e conosciute. Si potrebbe pensare ad uno scrupolo di ordine realistico, ad una
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degli esperti dell’anima e della psicologia, è rovesciato tra le cose inaccessibili: privandolo di passato come di futuro, di memorie come di attese
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dall’ambiente o dalle cose a cui sono amalgamate, poiché l’oggetto, determinandone l’atteggiamento, determina anche il loro unico essere: la loro
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fotografia (che è un capitoletto del Salon del 1859), ma proprio quel mondo delle cose caduche, che era stato concesso con sprezzo alla dagherrotipia. Non
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forza della costatazione che descrive le cose come stanno. Ancora una volta una fredda opera d’arte, dopo averci costretto al silenzio, ci pone di
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una donna, secondo un pareggiamento delle cose che presuppone una sorta di segreto animismo unificante; e poi i successivi momenti, la copertura dell
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composizione qualsiasi. Malgrado le intenzioni, non esiste una vera alterazione nella visione abituale delle cose, tanto che l’oggetto continua a permanere
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nella comune sfera intersoggettiva e nelle occupazioni e nelle cose che ad essa si ricollegano, il luogo dove si trova oggi il mondo. L’operazione
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di grandi superfici di metallo riflettenti come di semplici catalizzatori per fissare la vita, lo spazio e le cose che ci circondano. L’esperienza
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è fatta del mondo. L’immagine di Pollock è sempre gremita, dal momento che mette in gioco la totalità delle cose; quella di de Kooning appare sempre
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mondo; nell’italiano si riversa sulle cose medesime 7, e la sintesi risultante di gesto, di spazio e di oggetto appare di tipo complesso.
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Schwitters le cose emergono entro la disciplinata sintassi del Cubismo, in Rauschenberg vengono a galla nello spazio fluido, alla deriva di de Kooning
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anche il suo patrimonio si rivela legato a cose materiali penetrate dal tempo, come l’armadio effettivamente impiegato in Costruzione (1955), questa
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, non già per la volontà del pittore di prendere possesso delle cose e di dominarle razionalmente o emotivamene, bensì per quella d’immergersi in esse
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proiettata sulle cose, sino a formulare l’ipotesi di una poetica dell’estroversione. Sebbene complicate psicologicamente, una vitalità e un’immaginazione
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Diametralmente opposto è lo stile insegnato da Rauschenberg che, lontano dall’imporre con presunzione un personale giudizio e discorso sulle cose, si
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Rauschenberg, che lascia scorrere le immagini e le cose, con parti di vivace eccitazione gestuale, pause di maggiore distensione e nodi dove il gesto incontra
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americana) o captanti (le strisce concentriche del bersaglio). Il pittore intende mettere in risalto gli elementi d’immagine contenuti nelle cose, con una
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interpretare le cose 23, bensì a mettere a nudo e ad esporre gli elementi d’immagine contenuti nelle cose stesse. Con i mezzi specifici della pittura, l
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probabile poi che gli indizi siano veri, e che le cose ci ingannino riparandosi dietro maschere e convenzioni Le due catene operative che è ragionevole
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, evento), che s’ispira anch’esso alla realtà urbana e allo spettacolo che di continuo le cose e le persone danno per le strade e i buildings della
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veri problemi come l’essere autentico delle cose si trovano al di là di simili schemi a funzionamento automatico.
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di prevaricazione della vista che ha finito per identificare le cose con la loro mobile ed artificiale pelle visiva. Ancora come nel Neo-Dada l
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tutte le cose vengono esposte allo sguardo: la presentazione enfatica trasforma l’opera in uno spettacolo oppure in un nitido supporto per un’ispezione
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ogni ordine, della realtà e dell’arte, delle parole, delle cose e dei segni 30. Per quanto confonda gli ordini, sa bene come sia arbitrario un simile
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tempo vengono, se vengono, i commenti; ma esiste un mutismo ed un sentimento d’inevitabilità destato nell’uomo dalla presenza delle cose che può fungere
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tendono a formare coppie, terzetti, a disporsi in serie, mescolandosi magari alle cose stesse. Dalle cravatte del 1961 attraverso le tavolozze del 1963
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le cose, sfuggendo al nostro dominio, escono dal cerchio abitudinario e confortante che abbiamo a fatica loro imposto. In Doccia verde (1961), ad
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dominio sulle cose. La presentazione dunque dell’oggetto si rivela un evento d’importanza primaria, capace di promuovere una nuova catena di reazioni
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del nostro secolo — lo rintracciamo già in Luigi Pirandello — di come fare per cogliere le cose al di fuori della cerchia dell’uomo e della sua
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alla prepotenza visiva, una personalità goffa e contegnosa, contraffatta con pesante umorismo. Nel tentativo di liberarsi dall’ossessione delle cose
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sostenere che è vero che tutto è teatro, a patto, però, d’includere anche le cose nella definizione. Capita che sopra la tavolozza o la tela spoglia, come
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abbastanza lontano. Giacché fra l’avidità dei sensi e la qualità materiale delle cose si slarga l’universo degli appagamenti e delle delusioni (la
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coinvolgere le cose, il cono di gelato che sembra un vero cono di gelato solo bizzarramente ingrandito o il tostapane imitato con penetrazione analitica
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Ma in quale direzione espandere le voglie dei sensi, ritrovare corporalmente le cose se il mondo nella sua normalità respinge ogni richiesta del
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Di fronte ad una costrizione come quella dell’utilità, l’infanzia e il sogno di Oldenburg si accordano prima di tutto nel privare di serietà le cose
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Miller delle pagine su Brooklyn, fino al torbido amore nutrito da Walt Whitman per tutte le cose.
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