Pop art
Dopo i commestibili, o almeno in concomitanza con questa serie che resta sempre aperta, Oldenburg, a cominciare dal 1963, fa perno su un altro genere
Pagina 105
Pop art
un dato bruto, e l’unico strumento di approccio che a noi rimane è quello percettivo. La donna seduta al tavolino (Donna al ristorante, 1961) si dà a
Pagina 108
Pop art
dei prelievi. Se è solo grazie alla lucidità del suo occhio che arriva a riscoprire nella còlla della vita ordinaria la nettezza di singoli profili e
Pagina 111
Pop art
L’anonimo che è accumulo, quantità, sempre eguale, privo, non dico di speranza, ma anche solo di effettivo mutamento, lo portano sempre con loro: la
Pagina 118
Pop art
Dato che alcuni critici hanno collocato queste figure a ridosso se non addirittura accanto ai figurini di cera, diciamo allora che ci troviamo invece
Pagina 119
Pop art
Si apre qui la questione del realismo, della tranche de vie, di tutto quanto fa pensare ad uno scrupolo di verità realistico. Ma Segal sa che il
Pagina 120
Pop art
È questo il problema affrontato da James Rosenquist: ciò che il pittore americano esprime molto concretamente quando afferma che sta come «vivendo in
Pagina 122
Pop art
: divengono efficaci solo a patto che scatti in loro il senso dell’arresto che li fa sembrare come sospesi e che nel loro comportamento inceppa il
Pagina 141
Pop art
Dal lavoro che sin qui ha accumulato, l’americano tira adesso una conclusione inevitabile: come tutti i linguaggi commerciali, anche quello del
Pagina 144
Pop art
Queste immagini di Lichtenstein sanno di epilogo ed in esse il mondo culturale, che si è lasciato alle spalle, appare misurato con tagliente distacco
Pagina 156
Pop art
risuonare amarissimo) del linguaggio industriale. Linguisticamente è difficile concepire un divario più grande di quello che separa il gesto artigianale
Pagina 156
Pop art
Per quanto riguarda le qualità specifiche dell'immagine fotografica e la metamorfosi che, grazie alla loro azione, subisce il mondo reale
Pagina 161
Pop art
del fumetto di Lichtenstein che si presenta al quadrato. Giacché, pur in maniera così diversa, i due artisti intervengono sempre nel corpo di
Pagina 161
Pop art
Ma il linguaggio commerciale non conosce la stringatezza: non lavorando che per quantità, spinge l’immagine a riprodursi. La riproducibilità
Pagina 163
Pop art
maschera di difesa. Tuttavia, nella sua constatazione cinica e veritiera, accade che in qualche punto si scopra maggiormente. Forse, nel blu virulento
Pagina 165
Pop art
È ad avvenimenti di questo tipo coinvolgenti l’esistenza di milioni d’individui, che si riallaccia il lavoro di Warhol. Poiché, se è vero che quanto
Pagina 176
Pop art
Un posto singolare nel panorama europeo è occupato dallo svedese Öyvind Fahlström, che si è interessato tempestivamente alla figurazione popolare
Pagina 188
Pop art
Nei risvolti della nuova arte americana (Neo-Dada e Pop Art) permane infatti, eccitante e tormentosa, la sensazione che la realtà si muova
Pagina 24
Pop art
diversa ubiquità che la nuova opera presuppone, quella del singolo nella folla e nell’intreccio di strade della metropoli. Col Neo-Dada una città sentita e
Pagina 24
Pop art
In Kurt Schwitters, ad esempio, le reliquie di un universo privato vengono immesse in una struttura geometrica d’impianto ancora cubista. Più che ad
Pagina 27
Pop art
Ora è certo che l’innesto fortemente esplosivo della Pittura d’azione con Dada si trova all’origine del nuovo corso americano: il ready-made di
Pagina 27
Pop art
Simile impresa mette sempre in primo piano il tempo e il presente, giacché non esiste immersione, vita che si effonda e si esalti se non al presente
Pagina 30
Pop art
incrociato di questa attualità viene meno lo schermo che divide ancora l’esperienza privata da quella pubblica, la vita della propria stanza da quella
Pagina 31
Pop art
Questo mondo che trascorre sulle rotaie rapide del tempo, esige una presa altrettanto veloce, e le molte tecniche messe a punto da Rauschenberg — il
Pagina 48
Pop art
Diametralmente opposto è lo stile insegnato da Rauschenberg che, lontano dall’imporre con presunzione un personale giudizio e discorso sulle cose, si
Pagina 49
Pop art
La composizione che ne risulta non comporta un ordine, poiché anche se gli inserti e le pennellate provocano un ingorgo, esso, al pari delle
Pagina 49
Pop art
, ed il gesto vi registra le sembianze, la pelle dell’oggetto più ancora che solcarlo, penetrarlo. Johns accompagna all’azione l’atto percettivo: l
Pagina 50
Pop art
tutto ciò che incontriamo oggi è in un certo senso ovvio, prossimo e familiare, non sarà a sua volta anche sconosciuto e complesso, insomma non visto
Pagina 51
Pop art
che suggerisce stasi, una tesa fissità dove s’insinuano l’inquietudine e il sospetto, e perfino un margine virtuali di vera e propria teatralità. È
Pagina 53
Pop art
Rauschenberg ha risolto altrimenti l’uguale problema procedendo nei punti d’interferenza, che lui stesso ha moltiplicato, fra la finzione estetica ed
Pagina 64
Pop art
provocare in noi la rivelazione di ciò che è l’anonima vita quotidiana. Ciò che impedisce una vivace percezione della scena ordinaria risulta proprio
Pagina 68
Pop art
Ciò che preme sottolineare, nell’intero arco sventagliato della ricerca pop, è che le immagini pubblicitarie, gli eroi dei fumetti, gli oggetti della
Pagina 68
Pop art
Ogni senso, quoziente di esperienza varia da artista ad artista; e nondimeno esiste uno strato di sensibilità e d’esperienza che fa da sfondo a tutte
Pagina 69
Pop art
Dalla somma di questi rilievi discende il paradosso che, se vogliamo impadronirci della nostra esperienza effettiva, dobbiamo mettere mano, non su
Pagina 70
Pop art
Come condiziona la nostra visione del mondo, l’esperienza della quantità, che si presenta solidale solo con l’astrazione della mente e che
Pagina 71
Pop art
un inedito modello di comportamento, penetrato di una consapevolezza che non volge le spalle all’esperienza dell’individuo comune. Una consapevolezza
Pagina 72
Pop art
Il valore paradigmatico che contraddistingue infine il campione pop consente, dopo l’assunzione del modello, la successiva restituzione del campione
Pagina 72
Pop art
’oggetto-immagine, che si ispira all’environment cittadino, al linguaggio dei mass media e ai prodotti di consumo. La fortunata etichetta è il risultato
Pagina 73
Pop art
gioco e che nessuna attinenza esiste nemmeno fra il modello e la sua copia fedele. Pure, benché incongruenti, le cose stanno assieme nello spazio (nel
Pagina 74
Pop art
È però inevitabile che l’esibizione dell’oggetto susciti una fila d’incidenti, si direbbe, a catena. Il primo ed ancora interno che può capitare all
Pagina 77
Pop art
affermiamo che fra noi e l’oggetto l’unico rapporto è rappresentato dalla utilità e dalla funzione. L’oggetto è un utensile fabbricato ed esistente
Pagina 79
Pop art
conforme è incapace di aprire una strada che avvicini l’uomo all’oggetto, il segno e il colore potranno allora allentare la soggezione al modello, se
Pagina 86
Pop art
. Dopotutto lo spazio della tela non è che lo spazio di una finzione, così che il pittore vi può tracciare sopra una, due, tre tavolozze proclamando
Pagina 87
Pop art
Il colore e il segno, l’arte insomma possono anche sbizzarrirsi, battere la grave opacità della cosa con la fresca velocità di una pennellata che
Pagina 88
Pop art
Attraverso l’astuzia l’ultimo Dine cerca di aggirare l’assillo problematico, di batterlo sia simulando una disinvoltura che non possiede in
Pagina 89
Pop art
Così, e per passaggi conseguenti, Oldenburg riscopre i fondamenti ludici di ogni attività creativa, anche se il gioco che conduce non sarà mai
Pagina 91
Pop art
Una contagiosa complicità, che è di ordine ancora organico, concede dunque ad Oldenburg di allacciare legami familiari col mondo; e la partita
Pagina 93
Pop art
La cenestesia, che sta alla base della sua sensibilità, gli permette un continuo passaggio nella scala delle sensazioni; l’ottico si muta i; tattile
Pagina 93
Pop art
Nella Pop Art si assiste alla piena presa di coscienza di questa nuova situazione, che rimane pur sempre una scoperta allarmante per un pittore e per
Pagina VII
Pop art
Esiste un pensiero che percorre l’intera modernità e che si esprime nella convinzione di una perdita d’esperienza da parte dell’uomo cittadino
Pagina VIII