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, possono introdurre. Come nessun altro artista del moderno, compresi i futuristi e i dadaisti, l’artista pop si è lasciato coinvolgere volutamente dall
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cibi), durante il quale l’artista modella nel gesso e sostiene nei confronti della realtà la parte del pasticciere o del garzone di un delicatessen
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Ogni artista provvede la sua opera di un certo numero di agganci per attirare lo spettatore, come la creazione di un linguaggio porta sempre con sé
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nostra percezione. Per costruire questa trappola l’artista chiede sostegno alla tecnica fotografica o, meglio, alla messa in scena teatrale, che si è
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realismo che sta a cuore all’artista. Simile realismo gli consente di sfociare consapevolmente e senza contraddirsi nell’artificialità illusionistica
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Due quadri dell'americano, Mezzogiorno e Arcobaleno (entrambi del 1962), riassumono in modo scoperto i suoi debiti nei confronti dell’artista belga
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, fra i molti aspetti della realtà attuale, un solo ed esclusivo settore. Al pari di qualsiasi altro professionista, con Lichtenstein l’artista
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Ma cosa può significare la definizione di artista indipendente viste le molte restrizioni che si pone? o, altrimenti, accettati questi limiti, quale
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’artista americano, nella misura compatibile certo con un mondo condizionato per intero dalla quantità e dalla impersonalità tecnica. In certi paesaggi e
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opera diventerà più chiara nel tempo» 49. Intanto l’artista anticipa tale dichiarazione, sviluppando una sua personale e non affatto pedantesca
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realismo americano, in un arco molto ampio dove sono rappresentate anche le posizioni più incerte di chi, non mordendo direttamente sulla realtà (e l’artista
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intrinseca all’universo urbano e alla realtà quotidiana, e si afferma come sia sufficiente il gesto appropriativo, da parte dell’artista, di un qualunque
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ottenute («tagli di oggetti»), sia mediante il fuoco, la combustione regolata nel suo procedere dall’artista medesimo, e che viene applicata in
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. Non sono un pittore astratto: io rappresento, sono un pittore realista», è un’affermazione fondamentale di Klein, un artista chiave nei confronti dell
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del Nouveau Réalisme: da una parte, l’inerzia bruta dell’oggetto trovato; dall’altra la volontà espressiva, significativa dell’artista, che non sempre
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’attenzione dell’artista si sofferma appunto sui temi dell’erotismo, della diva, del cinema e della violenza: una delle sue serie più sollecitanti porta il
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messaggio specifico, raccogliendone un’esplosiva serie dal titolo La Francia dilaniata. L’artista ha sempre valutato il suo gesto di lacerare il
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grafica, di oggetti d’uso, e che pertanto ha puntato subito su una larga circolazione sociale. L’io divagante dell’artista in quanto uomo comune, ma
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’oggetto che viene raffigurato dall’artista rappresenta la fisica concretizzazione del percorso compiuto dall’immagine del pacchetto al fine di colpire e
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questa intenzione Ronald B. Kitaj resta l’esponente più consapevole. Questo artista dispiega una pluralità di strumenti e di materiali: dal segno di
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Dal gruppo di ascendenza baconiana si distacca col suo disimpegnato senso del gioco Joe Tilson. In un primo tempo questo artista ci ha dato una serie
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ancora dentro il tempo che operano tanto la fatalità e il caso quanto la libertà dell’uomo. Il montaggio praticato dall’artista, in cui il valore non è
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Mimmo Rotella non è l’unico artista a dare il via alla nuova situazione italiana, fino a diventarne uno dei maggiori esponenti. Apertamente o
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Uno dei punti di sutura fra il passato e le nuove ricerche porta il nome di Piero Manzoni. L’artista procede ad una riduzione preliminare della
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Conseguentemente l’ottica dell’artista viene sottoposta ad un intenso lavoro di rettifica: l’obiettivo è rivolto ora ad inquadrare, non già l
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appare all’artista un’ostinazione ormai improduttiva e quasi priva di senso. Immergersi, invece, nella volgarità scrosciante d’energie del mondo sociale si
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, che viene restituita sulla tela mediante una limpida e fresca visione, giacché la pittura per l’artista consiste essenzialmente in una tecnica del
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l’artista si muove alla ricerca di un filo parodistico col quale sbrogliarne l’intricata matassa.
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La scena reale dove si svolge l’esistenza dell’uomo costituisce il costante obiettivo di Michelangelo Pistoletto, e a tale scopo l’artista si serve
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Un artista come Cesare Tacchi con la sua cronaca piccolo borghese sembra limitarsi ancora alla pura superficie, e, invece, impiegando una tecnica più
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’arco di queste esperienze americane ed europee, è l’iconografia del mondo esterno ad imporsi all’artista, in Pascali si fa strada un opposto
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sempre confessato, dell’intera avanguardia. Dopo aver raccolto tutte le sue forze, l’artista si getta nell’ignoto, guidato dall’«impossibile speranza
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. Ricadendo, nell’Espressionismo astratto, la tensione dell’artista solitario si vede costretta a riprendere contatto con l’esperienza ordinaria, la
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alimentare il furore e l’eccitazione dell’artista; mentre ora che viene sentita come un mondo chiuso, termine di arrivo di una totalità artificiale e
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prescelti tra quelli comunissimi della casa, quali una scopa, un termometro, una gruccia per panni. L’artista ora appende o incastra l’arnese nella
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a Rauschenberg: immerso nella fluidità, ogni suo dettaglio richiama per legami fisici un altro; se l’artista è condannato a qualcosa lo è alla
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del procedimento operativo in cui è ingaggiato l’artista pop, il campione paradigmatico viene a presentarsi come la figura o l’oggetto ricostruito
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squalificarsi nell’insignificante senza rimedio. Invece, è proprio la tautologia (apparente) a consentire all’artista di lavorare a livello linguistico e critico
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Ogni senso, quoziente di esperienza varia da artista ad artista; e nondimeno esiste uno strato di sensibilità e d’esperienza che fa da sfondo a tutte
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figurativamente si traduce quale fenomeno ottico (la ripetizione) o meccanico (la riproducibilità), si trova tanto all’origine del lavoro dell’artista che alla
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alla serie da cui è stato prelevato, col risultato di mettere in circolazione oggetti ed immagini che, attraverso l’intervento dell’artista hanno
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(che non di meno è l’artista cui guarda Dine nella sua partenza): la concordanza stabilita fra la cosa e la pittura, possibile perché in Johns è il
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In Pala e Falciatrice del 1961, come in Una falce e Coltello rosso del 1962, la presentazione dell’utensile è sempre frontale: noi, come l’artista
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ritrovarci al come, cioè a quel problema assorbente per un artista e dispoticamente estetico che è di come fare un quadro. Ora l’originalità di Dine si
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sino alle vestaglie del 1964, il principio della ripetizione percorre il mondo di questo artista, sollevando con disinvoltura un buon numero di
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L’oggetto appare sorpreso dal pennello di Dine in uno stato di passività, senza che un’eccentrica o solo particolare cura dell’artista sia
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sopra le assi di un palcoscenico, «succeda qualsiasi cosa» 33; l’artista vi libera i suoi sentimenti, ostenta le capricciose trasformazioni che fa
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(dell'immagine-oggetto nei suoi quadri-collages) non sia poi qualitativamente diverso dallo spettacolo che il mondo continua ad offrire. L’artista sembra
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più lo scarso interesse per la cosa in sé ha sempre reso l’artista indifferente al fascino degli objets trouvés. Da questo punto di vista discriminante
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uno scultore: nell’universo metropolitano l’artista ha cessato da tempo di detenere il monopolio della produzione dell’immagine-immaginario
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