Pop art
La Pop Art, non meno del Neo-Dada, fa ormai parte del corpo vivo dell’arte del XX secolo, come ne fanno parte l’Espressionismo, il Cubismo, la
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’arte che piega le cose, le prende a calci», ha del resto dichiarato lo scultore36. Direi che ricordano molto da vicino gli Shmoos, creati dalla fantasia
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impadronita delle astuzie dell’arte fotografica. In tal modo il prelievo viene trasformato in una scena che, non sollecitando espressamente l’automatismo
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della mise en scène, nella non verità dell’arte, al fine di far scattare proprio un’attitudine realistica nei confronti dell’uomo e degli oggetti, di
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tendenza alla specializzazione del lavoro nella società moderna, raggiungendo anche l’arte visuale, pone in liquidazione definitiva, assieme alla figura
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: «Trasformare è una strana parola. Implica che l’arte trasforma. Non è vero: dà forma. Io do forma laddove il fumetto non ha forma nel senso che io
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In tal modo Lichtenstein porta avanti le ricerche sulla struttura della percezione, in cui da più di un secolo è impegnata l’arte figurativa
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Ora, nelle copie che fra il 1962 e il 1963 il pittore ricava da alcuni capolavori dell’arte moderna, il punto di partenza non è certo l’originale
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confronti dell’arte dei padri. Nelle sue ‘machines à peindre’ del 1959, lo scultore europeo ricorreva al sarcasmo e all’aggressiva amarezza della
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circolazione, quello fotografico, divenuto ai nostri giorni un fenomeno abnorme. Se si pensa che l’arte moderna, con la riflessione di Baudelaire e con la
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dominio dell’arte, i cui recinti si aprivano privilegiata mente solo alle avventure dell’eccezionale. Ma in verità tutto lo spazio ne era già ben stivato
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questo filone neoclassico, intriso di risonanze sepolcrali, si saldano apporti dell’arte messicana, precolombiana e barocca. Gli oggetti di legno
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queste esperienze e realtà quotidiane, tutto ciò cessa di apparire estraneo alle questioni dell’arte. Come ancora avvertire la suggestione dei simboli
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essere in tal modo l’esorcismo la funzione fondamentale assegnata all’arte dal Nouveau Réalisme.
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della Mec’ Art (Arte Meccanica), e vi appartengono, oltre naturalmente a Rotella e a Jacquet, Bertini, Nikos, Béguier, Bury, Neiman e Patella
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In Inghilterra il panorama della nuova arte appare dei più variati, e presenta uno sviluppo insulare abbastanza autonomo rispetto agli americani. L
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il carattere popolare di questa arte inglese. Esso affonda in un ambito più esteso della Pop Art americana e in sostanza molto differente: tale
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Nei successivi sviluppi dell’arte inglese i nodi essenziali passano attraverso le ricerche di Kitaj, Hockney, Tilson e Jones. Si avverte sotterranea
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dimostrativo assegnato all’arte, e per la spiccata inclinazione a privilegiare l’aspetto intellettuale del lavoro estetico, Manzoni si ricollega al
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portatili. Una lunga consuetudine a mescolare alle questioni dell’arte la categoria dell’eccezionale ci ha reso diffidenti di fronte alla troppo
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della parte socializzata dell’uomo, che si è rivelata poi la maggiore, rappresenta pure Punica regione non esplorata dall’arte, una riserva quasi
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Nei risvolti della nuova arte americana (Neo-Dada e Pop Art) permane infatti, eccitante e tormentosa, la sensazione che la realtà si muova
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si è incaricato di ampliare il numero delle convenzioni facendo entrare nella categoria dell’arte anche il brutto, l’indisponente e il banale, buttati
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arte e di ciò che sia invece realtà, imbrogliando le carte, degradando l’arte alla realtà, nel momento stesso che innalza la realtà al livello dell
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lo sviluppo della nuova arte americana. Come qualsiasi altra definizione, anche Neo-Dada presenta un’utilità quasi del tutto strumentale, valida
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oggettivo, che è poi la suprema regola nel gioco della nuova arte trasmessa in eredità da Johns agli artisti pop, particolarmente a Lichtenstein e a
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realistico operato da Segal entro una situazione anonima congiunge l’arte plastica alla scenografia e alla illuminazione teatrale. Nel loro radicalismo
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Mescolando così le carte fra l’illusionismo dell’arte e il reale, questi artisti hanno dimostrato la complessità e l’estensione dei problemi estetici
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il foltissimo mondo reale. Secondo la sua definizione stupenda: «La pittura è in relazione sia con l’arte che con la vita. Né l’una né l’altra si
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’arte e l’evidenza delle figure convenzionali, senza mai pronunciarsi a favore di nessuno dei due. Ma la reticenza di Johns appare in sostanza come un
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Per questo avviato rapporto, l’arte e la società del consumo, come lo sperimentalismo estetico e la cultura di massa, non si voltano più con
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Pop Art, abbreviazione di Popular Art (arte popolare, com’è noto), indica con una certa efficacia questo tipo di realismo dell’immagine e dell
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mondo pittorico al posto dell’oggetto ad attrarre la dose maggiore d’interesse. Anche quando, a partire dal 1959, Johns sembra voler distinguere l’arte
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ogni ordine, della realtà e dell’arte, delle parole, delle cose e dei segni 30. Per quanto confonda gli ordini, sa bene come sia arbitrario un simile
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, la sua identità e i rapporti che intrattiene con l’uomo (col pittore medesimo). Lontana dal possedere la realtà o anche solo dal penetrarvi, l’arte
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’arte è un mezzo per interrogare il mondo, quando non lo sia per catturarlo, la sua essenza si esprime anche nel gesto di appendere una pala da
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del quadro è appunto un martello come in Martellare colorato (1961). Ma adesso che è entrato a far parte del mondo dell’arte, l’utensile è forse
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In tal modo il modello e la copia, la parola e l’indicazione dell’utilità trovano libero accesso nell’arte di Dine e concorrono a definirla: il
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paradossale in cui gli oggetti e le immagini vengono a trovarsi sulla tela, come attorno alla grande libertà, ma anche debolezza, che possiede l’arte
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conto del come si fanno i quadri. L’immagine risulta sempre modellata sulla cosa, ma la riscoperta dell’autonomia dell’arte così prossima alla gratuità
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Il colore e il segno, l’arte insomma possono anche sbizzarrirsi, battere la grave opacità della cosa con la fresca velocità di una pennellata che
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rovescio, in debito nei suoi confronti, come l’Arte concettuale si dimostra debitrice del lavoro di Johns, di Dine e pure di Manzoni, e l’Arte povera nei
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del loro itinerario, una fase importante di passaggio, che hanno traversato per orientarsi poi verso soluzioni maggiormente autonome: Arte povera, Arte
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cinema, lo spettacolo musicale, la pubblicità televisiva, la grafica. Così, migrando di nuovo dal sistema secondario e collaterale dell’arte, dove aveva
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Proprio quell’avanguardia che non ha mai inteso chiudersi nel cerchio autonomo, splendido ma irrespirabile dell’arte, ma che si è proposta sempre di
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figurativo del mondo, monopolio che aveva tenuto dall’origine stessa dell’arte fino all’avantieri. Se l’artista smettesse di produrre immagini, non per questo
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Di fronte a questa condizione di vuoto e di assenza, l’arte e la letteratura moderne, pur rivolgendosi a strutture sensoriali diversamente
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un percorso sintetico dell’arte d’oltreoceano; parlano di New York attraverso l’occhio del grande fotografo William Klein; uniscono il ricordo e la
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La situazione dell’arte figurativa è andata incontro ad un processo di revisione e di rinnovamento da quando un gruppo di artisti americani ha fatto
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nelle intense immagini scattate da Ugo Mulas e poi raccolte, nel 1968, dal grande fotografo nel suo volume New York: arte e persone. Con una leggera
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