Pop art
La Pop Art, non meno del Neo-Dada, fa ormai parte del corpo vivo dell’arte del XX secolo, come ne fanno parte l’Espressionismo, il Cubismo, la
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. Il procedimento fotografico comune a tutta la Pop Art prende qui consistenza plastica, tridimensionale, e si contamina con un tipo di teatralità
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o, meglio, di una precipitazione di stili, che trovano i loro modelli nello stile lineare, ritmico, decorativo dell’Art Nouveau. Tuttavia, a ben
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della promozione dei valori visivi, il viluppo Art Nouveau arriva a disporsi lungo una linea storica, quella della grande tradizione francese, dove la
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accenno ad accostarsi alla foto traduce la tentazione del mondo reale, se ne misurerà il cammino percorso e il capovolgimento. Con la Pop Art in genere, e
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, falsamente ingenuo e idillico nel secondo. Ma siamo con evidenza alle frange folcloristiche della Pop Art, ai suoi equivoci numerosi che la fanno apparire a
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della Mec’ Art (Arte Meccanica), e vi appartengono, oltre naturalmente a Rotella e a Jacquet, Bertini, Nikos, Béguier, Bury, Neiman e Patella
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’inclinazione popolare diventa qui francamente popolaresca, oppure assume spontaneamente flessioni decorative con dichiarati agganci all’Art Nouveau
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della Pop Art inglese. Dal 1956 Hamilton speri menta una pluralità di tecniche, dove il montaggio di frammenti d’immagini commerciali si unisce al
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il carattere popolare di questa arte inglese. Esso affonda in un ambito più esteso della Pop Art americana e in sostanza molto differente: tale
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’è quella della Pop Art. In Germania un impiego interessante del materiale fotografico è fornito da Lueg e da Richter. Mentre Konrad Lueg ripete in
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, un’area narrativa che costeggia la ricerca oggettiva della Pop Art, senza mai rientrare con esattezza in essa. Un caso particolare ed affascinante è
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della successione vanno dal Neo-Dada alla Pop Art, anche l’esempio dell'Espressionismo astratto, come dell’intero arco informale, regredisce nello
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Nei risvolti della nuova arte americana (Neo-Dada e Pop Art) permane infatti, eccitante e tormentosa, la sensazione che la realtà si muova
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grande mostra newyorkese della fine del 1961 dal titolo The Art of Assemblage. In connessione col Neo-Dada si è parlato anche di una cultura di rifiuti
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oggetti trovati, come Rauschenberg, Stankiewicz, Chamberlain, fino a coinvolgere anche Dine e i nouveaux réalistes francesi. «Art News» del gennaio 1958
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complessità nei risultati che apre sia verso la nuova astrazione di Kenneth Noland e perfino verso l’Op Art, sia naturalmente verso la Pop Art per l
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scène attorno all’oggetto. Nei loro casi si può parlare di quadro-esibizione, di quadro-reperto, mentre la Pop Art aggiungerà a queste le nozioni di
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Pop Art è nello stesso tempo una causa e una riprova della rivoluzione visuale che è intervenuta nella nostra percezione del mondo, come del processo
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Nella Pop Art la totalità è venuta meno; la visione procede per frammenti; e se a Segal è possibile frangere la stessa compattezza dei personaggi e
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Art che è Dine; ma in genere la temperie dove risulta ora impiegata, è meno ingombra di spessori soggettivi; appare più diretta, impersonale e
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La Pop Art soggiace certo ad una specie di terrorismo del dato d fatto, e direi che non sia facile sottrarsi oggi a tale ricatto; ma sebbene parta
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frontale: l’esperienza della prossimità resta tra quelle prevalenti nella Pop Art come nella esperienza giornaliera di qualsiasi cittadino. Fra l’occhio e la
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Gli esponenti della Pop Art sono entrati in questo spazio anonimo, fino ad oggi inesplorato dalla ricerca artistica, senza farsi condizionare dal
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. Non a caso la Pop Art è nata nel più industrializzato paese del mondo, come un tentativo di adeguare il linguaggio artistico alla nuova situazione
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Pop Art, abbreviazione di Popular Art (arte popolare, com’è noto), indica con una certa efficacia questo tipo di realismo dell’immagine e dell
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tradizione impura, cui lo scultore si ricollega, e che è per lui un certo Rauschenberg (il Rauschenberg del Letto ad esempio), l’art brut di Dubuffet, l’Henry
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Si può riscontrare oggi una ripresa di interesse nei confronti della Pop Art ed a simile ripresa si accompagna pure una diffusione dei suoi modelli
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Ritagliare la Pop Art all’interno di questa convergenza appare una operazione quasi chirurgica, condotta dentro un organismo vivo ed intrecciato
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Una cosa è certa: è stata nel suo insieme e nelle sue diramazioni, Neo-Dada, Pop Art, happening, musica di John Cage, coreografia di Merce Cunningham
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Anche la Pop Art, come il suo precedente immediato, il Neo-Dada, rientrano nell’avanguardia, ma in un episodio che oggi sappiamo ultimo, quello che è
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Nella Pop Art si assiste alla piena presa di coscienza di questa nuova situazione, che rimane pur sempre una scoperta allarmante per un pittore e per
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Oggi possiamo considerare la Pop Art in particolare, più ancora che il Neo-Dada, come la creazione di un sistema — sotto? sopra? collaterale, forse
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Se dunque la Pop Art costituisce una specie di sistema collaterale nei confronti del sistema centrale dei mass media, qual è il valore posseduto dall
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-Dada e della stessa Pop Art.
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Poiché se ritorna l’attenzione verso la Pop Art, essa ritorna in un quadro profondamente mutato, non solo di fine-dell’avanguardia, ma ancora di fine
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Nel suo nucleo fondamentale questo libro rappresenta la riedizione del volume Pop Art in USA, edito da Lerici nel lontano 1967. Ma presenta al tempo
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Pop Art in USA era nato da un viaggio a New York nell’autunno del 1964 e da una frequentazione diretta dell’ambiente artistico attorno alle gallerie
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la sua comparsa clamorosa. Ciò ha avuto inizio a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, e da questa data, termini quali Neo-Dada e Pop Art
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