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appartiene soltanto alle figure. Il tema della neutralità dello sguardo che lascia le cose come stanno, all’opposto dei sentimenti che trasformano fino a
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la mise en scène, in cui gioca sempre un ruolo centrale la luce. Segal ha costante cura di ritagliare lo spazio luminoso attorno alle figure
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, lo sguardo lo consegna alla sua pura esteriorità. La soppressione della profondità assegna alle figure di Segal una semplice esistenza di superficie
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obbligatoria che fagocita i componenti della massa. Accanto alle figure singole, le scene che raggruppano un insieme di persone, appaiono egualmente condizionate
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senza concedere troppo alle illusioni.
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Non occorre spingersi lontano per incontrare il meraviglioso, liberare i sogni rimuovendo in noi le censure sociali, aprire le porte alle fêtes
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delle mani. Dal campo americano di Ragazza con palla e di Mr. Bellamy del 1961 alle prime grandi figure del 1962, quali Piccola Aloha e Spugna II
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Queste immagini di Lichtenstein sanno di epilogo ed in esse il mondo culturale, che si è lasciato alle spalle, appare misurato con tagliente distacco
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dominio dell’arte, i cui recinti si aprivano privilegiata mente solo alle avventure dell’eccezionale. Ma in verità tutto lo spazio ne era già ben stivato
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spettacolo e dimenticando l’interessato messaggio pubblicitario che gli viene rivolto. Oppure di chi ammicca alle donne di Matisse attraverso l
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, falsamente ingenuo e idillico nel secondo. Ma siamo con evidenza alle frange folcloristiche della Pop Art, ai suoi equivoci numerosi che la fanno apparire a
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percorre un’immagine, quanto tende a costruire e sembra allacciarsi apertamente alle zone più eterodosse del costruttivismo, inteso più come un
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queste esperienze e realtà quotidiane, tutto ciò cessa di apparire estraneo alle questioni dell’arte. Come ancora avvertire la suggestione dei simboli
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, raggruppando ed ordinando un gran numero di esemplari o di suoi frammenti: è questo il procedimento che dà origine alle sue «accumulazioni
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celebri fotogrammi dell’Incrociatore Potemkin e di foto di Eadweard Muybridge per conferire un accento di attualità alle sue stravolte figure umane. Da
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analitica; il pittore si mostra interessato meno all’iconografia e più alla deformazione e alle novità visuali introdotte dai mezzi di comunicazione di
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postindustriale, possiede pur sempre alle spalle una più ricca tradizione, che ha finito per conferire radici profonde, ed in un certo senso familiari, a
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l’influenza di Bacon, che si traduce ancora, come già in Blake, nell’impegno di restituire risonanza umana ed esistenziale alle immagini correnti. Di
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presentano simili a delle efficaci insegne pubblicitarie o da parco di divertimenti, costruite con una sapienza artigianale attenta alle permutazioni e
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maggiormente visivo, di abbandonata partecipazione alle apparenze del mondo oppure di elaborazione dei segni primi di un nuovo vocabolario. Ciò che
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portatili. Una lunga consuetudine a mescolare alle questioni dell’arte la categoria dell’eccezionale ci ha reso diffidenti di fronte alla troppo
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sullo spazio assoluto e vuoto della tela, ma si trova alle prese con un ampio o ristretto gruppo di oggetti, oppure si sente implicato nelle forme
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alle fabbriche, i cimiteri delle auto che costeggiano anche Manhattan dalle parti di Harlem River, ad attirare l’attenzione di Rauschenberg, di
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contestazione che animava quasi tutti gli antichi dadaisti, totale in Duchamp, oppure con obiettivi circoscritti alla società, alle leggi morali e alla
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fine anche la rigida intelaiatura di Schwitters, che finiva per adattare l’oggetto alle necessità sintattiche della forma (ma poi non tanto l’oggetto
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’esterno a catturare il mondo. Una biografia che tende a sorprendere alle radici del loro formarsi tutte le risonanze psicologiche e sentimentali, e a
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spazio alle spalle dell’oggetto, di fargli attorno il vuoto. Anche la luce è assorbita tutta dall’oggetto in modo che l’esposizione dell’utensile avvenga
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tendono a formare coppie, terzetti, a disporsi in serie, mescolandosi magari alle cose stesse. Dalle cravatte del 1961 attraverso le tavolozze del 1963
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la massima fedeltà alle forme essenziali dell’oggetto e la minima concessione alla pittura. Nella scelta gioca l’esempio di Rauschenberg, dei disegni
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non liberarsene del tutto, tentare almeno i primi passi sulla strada del gratuito. L’arbitrarietà fa appello alle doti di pittore che sono in lui. L
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corrispondenza o non degli oggetti alle voglie dell’uomo), ed è proprio questo strato interno ad alimentare il lavoro dell’americano. Scopo delle sue sculture
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risolutezza che non è stata di nessun altro artista moderno, né dei futuristi e nemmeno dei dadaisti, che pure già guardavano alle tecniche industriali
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Pop Art in USA era nato da un viaggio a New York nell’autunno del 1964 e da una frequentazione diretta dell’ambiente artistico attorno alle gallerie
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invidiabile ed oggetto di rispettose distrazioni, che spetta ai maestri. Qualunque sia il valore assoluto che si voglia accordare alle opere dei
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