Piccolo mondo antico
. "Doveva romperglielo sulla faccia il piatto!", gli stridette su il prefetto tra le mani accostate alle guance. "Doveva romperglielo sulla faccia!" Poi
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, le afferrò le mani. "No!", diss'ella. "Non dire questa cosa! Mai! mai! Son tutta sua! Son tutta di Maria!" Ester non poté replicare perché, frettoloso
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un bambino vi adoperava le mani, fatto adulto vi avrebbe adoperato mezzi più civili, ma che se si reprimeva in lui la espressione naturale dell'animo
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conservazione del testamento, il viaggio a Lodi. Luisa lo ascoltò sino alla fine, poi fece "ah!" e si strinse forte forte il viso fra le mani. "Ho
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e la Paolona stavano bene, incrociò le mani sul ventre e tacque dignitosamente in faccia al semicerchio de' suoi cortigiani. Pasotti, non vedendo
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ambedue le mani e il professor Gilardoni gliele afferrò. Stettero così alquanto tempo, immobili, lottando, a labbra serrate, con l'emozione, lui più
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Pasotti e, partiti gli ospiti per tempo, andarono a letto. Luisa, nel baciar la bambina che dormiva, la sentì calda. Le toccò le mani e le gambe. "Maria
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qualunque onesta famiglia battezzata. Accadeva allora che filosofo e famiglio, curvi sull'aiuola con le mani alle ginocchia, levassero gli occhi dai
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cappuccio di sua moglie in mano e la Cia, la vecchia governante, col cappello in testa e le mani nel manicotto, andava brontolando al suo padrone
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col toro: "Ghe xe anca quel maledeto toro!". E così dicendo alzava il suo visetto, i suoi occhi pieni di una esecrazione dolorosa, scoteva le mani su
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, per raccogliere un po' di voce, ma inutilmente. "La vela!", ripeté l'altro, più forte, con le mani accostate al viso. Ella sospettò d'aver capito
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in piedi, giunse e strinse le mani in uno sforzo muto di preghiera. Poi ricadde a seder esausto, volse gli occhi senza sguardo alla campagna fuggente
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: "Luisa!". Rimprovero, dolore, passione: tutto questo era nel suo richiamo. Le mani di Luisa, che mai non avevano smesso il lavoro, si fermarono. Ella
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ridicevan ogni sfumatura dell'espressione musicale, gli si vedeva sotto le guance un movimento continuo di parole inarticolate, e le mani, benché non
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leggervi un rimprovero e si mise a piangere con le mani sul viso, a dirsi nelle mani, scotendo quei due poveri riccioloni neri, che ci aveva una rabbia
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. La Maria propose, a gesti, di scendere in giardino, ma la Pasotti implorò a mani giunte d'esser lasciata sulla sua seggiola. Allora la grossa Maria
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stanza e, inforcati gli occhiali, incominciò a leggere presso la finestra. La faccia era oscura e le mani tremavano. Il professore stava per andare a letto
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venticinque o trenta lire il mese. Franco viveva con sessanta lire il mese. Il resto andava a Lugano e da Lugano, per le mani fedeli d'Ismaele, a Oria. Per
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la sua mimica disperata, fuga fuga, Lugano Lugano, la rassicurò con un gesto sorridendo. Colei gli afferrò ancora una volta le mani, scosse ancora con
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persino nel ventre pacifico. "Ciao, neh", diss'egli e gli prese le mani, gliele scosse tenendolo a distanza. Non avrebbe voluto baci, come se in quel
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risatine stupide, fregandosi le mani, offerse caffè, latte, uova, l'aria aperta del giardinetto. Colui accettò il caffè e rifiutò l'aria aperta con un