Piccolo mondo antico
Luisa. Ma di Luisa il Gilardoni aveva un certo riguardo; ella era sempre per lui un essere sovrumano; al rispetto per la persona s'era aggiunto il
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sgomenta e smarrita, li guardava a bocca aperta, col foglio in mano, come se avesse capito; in fatto capiva solamente che la lettera doveva essere
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resto era tanto tempo ch'egli aveva capito una cosa! Che cosa? Oh, una cosa naturale! Naturalissima! Meritava egli di essere amato da lei? No certo; egli
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silenziose, era Maria che lo guardava con gli occhi lucidi di febbre. A Vercelli, parendogli già essere a mille miglia da Torino, l'impero della realtà lo
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generosa di Franco. A Luisa pareva in fondo che Franco malgrado tanti trasporti, amasse sua figlia come un essere distinto da lui; mentre lei, che trasporti
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. Franco chiese all'aggiunto che permettesse a sua moglie di scendere dalla bambina ma ella protestò che voleva restare. L'idea di non essere con lui
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padre aveva portati alle nozze proprie. Gli dispiaceva andar all'altare senza un segno di festa, ma questo segno, si capisce bene, non doveva essere
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terra sulla sua bambina, dicendole d'aspettarla e che sarebbe presto discesa a giacer con lei e che quello doveva essere il loro paradiso. Se si
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; so ch'è molto male educata e altro non può essere". Aveva provato allora a toccare un altro tasto, la disgrazia del signor ingegnere rimasto cieco d'un
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talmente alto e grande che non vi potesse essere contatto immediato fra gli uomini e Lui. Se dubitava qualche volta d'ingannarsi, il suo errore le
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", rispose una voce che non era quella di Ismaele. "Sono il prefetto. Vengo su." Il prefetto? A quell'ora? Che poteva essere accaduto? Franco andò in cucina
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essere modo di dimostrarglielo. Bisognava studiare. Cosa? Come? Ne domandò a un prete dal quale si era confessato poco dopo il suo arrivo a Torino
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facciamo agli altri e una pena per il male che gli altri fanno a noi. Rassegnamoci invece a morire anche noi del tutto come ogni essere vivente e
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essere partito di casa in modo che la nonna verrà molto probabilmente a scoprir tutto." "Meglio", disse lo zio, incamminandosi verso la terrazza. La
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parole oscure di mamma Teresa circa la confidenza fattale dal Gilardoni e si domandò quale potesse mai essere l'arcano che non conveniva rivelare a
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essere il nome solito." "Soa mader la ghe dis Ratì e so pader el ghe dis Ratù ch'el se figura!", interloquì la zia. "Citto, Lei!", fece lo zio, severo
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pareva già di essere partito e che lo cercasse, che piangesse, e allora gli correva nelle braccia un desiderio di stringerla forte, fermato subito dal
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doveva essere stato bello un tempo e serbava, nel suo pallore giallastro di marmo antico, certa maestà fredda che non mutava mai, come lo sguardo come
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dicendo con la sua giovialità solita: "Eccomi felice e contento d'essere andato a farmi benedire". Non era possibile aver fretta, con lui. Si fermava
Accademia della crusca
