Personaggi e vicende dell'arte moderna
Questa specie di morte civile, come artista, fu dunque attribuita ad Utrillo per una mostruosa congiura di mercanti, oppure c’erano, fin da allora
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: ma dovette smettere gli esercizi al trapezio in seguito ad una caduta. Divenne modella; i maestri impressionisti la predilessero, fu eroina di
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aveva avuto insegnamenti diretti da Gauguin) Ranson e Vallotton, fu certo il più ricco e geniale, tra i molti che fiorirono in quegli anni; tuttavia
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Ma, a ben guardare negli sviluppi dell’arte di Bonnard si scorge che fu per lui un problema davvero difficile, una specie di felice scommessa contro
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Ma la cosa più difficile da fare per Bonnard fu sempre studiare la lezione impressionista senza mandarla a memoria; che ci fosse Renoir e insieme
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La grande mostra di Edouard Vuillard organizzata a Palazzo Reale dall'Ente Manifestazioni Milanesi fu forse la iniziativa monografica meno facile fra
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Vuillard non fu artista che crebbe con gli anni, almeno nella misura di Bonnard e di Seurat, di Vlaminck o di Matisse; esaurita la ragione
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Lautrec, di Gauguin, di Van Gogh si ritrovano nelle sue opere più fisionomiche; come pure la lezione dei fauves fu dal Munch intesa con grande intelligenza
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«Appartiene al destino di Picasso — scrive Alberto Rossi — e si sarebbe tentati di dire che fu una delle sue fortune... di trovarsi fin da principio
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delle incisioni che accompagnarono il famoso libro antifranchista «Sueno y mentirà di Franco», al terribile «Massacro in Corea» — che fu esposto al
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stesso, dei rinnovati atti di fede in chiave razionale, Braque fu in quei giorni per chi lo avvicinò non soltanto un venerato pittore; fu, soprattutto
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, Picasso, Severini, Moore, De Chirico. Ma se per questi altri il viaggio a Parigi fu la scoperta di tutta la pittura, l’inserimento al più alto gradino di
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altissimo magistero formale. È vero, Braque non fu un rivoluzionario; si può dire che egli arrivasse tappa per tappa, il giorno dopo: non primo fra i
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analitico; ma altra era la ricerca e altro fu il risultato: si potrebbe dire che il cubismo si trovava ancora nella fase di rottura coi modi oggettivi e
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Era dal 1951 che non vedevamo a Roma in una mostra personale (fu all’Obelisco) opere di René Magritte, uno dei pittori surrealisti più noti e validi
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Intanto che cosa fu il surrealismo nella pittura? Fu la proiezione degli studi psicoanalitici e delle introspezioni liriche sull’inconscio, intorno
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Il surrealismo fu il primo movimento che reagì a questo conformismo artistico; ma ne ereditò l’eccesso tecnicistico, il gusto umanistico, minuto
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surrealismo altro non fu che un giuoco più o meno intelligente di composizioni accademiche in scenografie di incantate assurdità, ora in chiave di
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’artista si è avvolto prima di scomparire, come in una bandiera non sua, fu per lui un’esperienza, un momento di trapasso verso chi sa quali altre mete; si
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, questo fu il problema di de Stael, fino alla ossessione) nella Composizione in grigio del 1950.
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Diciamo anzi che la nostra eccessiva diffidenza verso qualunque risultato dei pittori astrattisti dopo la prima fioritura storica, fu originata
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Da quando Filippo De Pisis, malatissimo, fu ricoverato in una clinica, gli amici di lui non pensavano certo che il pittore sarebbe a lungo
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, fu, come avrebbe pensato Stevenson per i suoi tenebrosi cercatori di tesori, un pappagallo. Cocò. Il pappagallo per un ventennio più popolare di
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, una costante caratteristica del ferrarese fu l’aderenza alla realtà; tanto che è impossibile prescindere, davanti ai suoi quadri, dal suggerimento
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Senza dubbio Lorenzo Viani non fu persona di vita lineare e coerente: figlio di pastori poverissimi, allievo barbiere, artigiano di Lucca, avrebbe
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smaccatamente professionali: infatti, fra lui pittore e il mondo in cui, fin dal 1928 fu necessitato a vivere, Torino e l’Italia fascista, era una perpetua
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come stranieri in patria, la Raphael fu soltanto una straniera, nobilissima, geniale ma... senza patria. Ella ebbe per patria soltanto la stagione
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, tra dipinti e disegni (questi ultimi in numero assai modesto, rispetto ai dipinti) fu senza dubbio la più ampia e selezionata che sia stata fatta
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— scrivevamo — fu un novecentista sui generis, forse sotto taluni aspetti il meno legato — come per altro avvenne a Lorenzo Viani — al rituale
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Nel nostro scritto citato, mettevamo in luce l’anticonformismo artistico di Rosai, il pittore che fu tra i meno sottomessi agli schemi deteriori dell
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, portato in Italia, portato in Francia, a Praga, a Vienna, a Berlino, l’instancabile, agguerritissimo? Primus inter pares (come fu il suo collega in
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Nel 1916 conobbe, a Roma Tristan Tzara per cui nello stesso anno fu presente alla storica mostra dadaista di Zurigo; nel 1918 fu a fianco di Carrà e
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lavoro, che fu insieme il suo modo di vivere. È per questa ragione che le opere sue migliori appaiono come isolate da un contesto; e più se ne vedono, più
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configurò tra i sei personaggi del gruppo torinese di cui Levi fu uno dei «motori», è vero fino a un certo punto; e non già perché, sotto sotto, l’artista
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quella specie di paura che si prova davanti all’ignoto». È più vicino al vero invece il fatto che Spazzapan fin dal 1932 fu apprezzato da quelle persone
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che si avverti; che la reazione a un’arte fuori del mondo, di evasione, quale fu quella più alta del Novecento (da Morandi a Carrà, da De Pisis a
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Però quanto ancora dei miti e dei modi dell’epoca ereditarono questi artisti! E come la loro volontà di rinnovamento fu parziale! Ziveri — lo abbiamo
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artisti italiani, quella che oggi è intorno ai cinquant’anni fu, nell’insieme, assai più ricca di umori avanguardistici, più felicemente ricollegata
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’astrattismo) il torto della Quadriennale del 1951 non fu quello di aver realizzato mostre retrospettive, utili comunque al gran pubblico e non del tutto
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dei morti in omaggio ai vivi non tutti vivi, fu — e resta anche oggi, benché abbia di molto calibrato il tono e sia diventato assai più prudente nei
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caposcuola fu Giovanni Stradone, seguito da Toti Scialoja e da Piero Sadum; poco dopo, ai tre, si aggiunse Arnoldo Ciarrocchi: questi fatti maturarono, è
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Il pittore siciliano fu una specie di ponte fra i due climi, quello di «Corrente» più volto verso le esperienze di avanguardia, quello romano più
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lunghissima parentesi. Per quanto si riferisce a Carrà, il suo divisionismo fu sempre reticente, così legato ai fatti plastici e tonali di una realtà corposa
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, questi poveri megalocefali dai corpi di feti sono diventati così per una colpa diversa, che non è di loro, ma della ferocia e della barbarie di cui fu
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Un altro momento assai memorabile della storia del pittore fu quello della sua mostra personale alla XXXI Biennale di Venezia, dove l’artista, nel
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Fu in occasione dell’ultima mostra torinese Italia-Francia che ci imbattemmo in un Dova estremamente sorridente e delicato, in colori rosati e teneri
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che il giovane non fu tra i primi a concepire le forme futuriste, ma senza dubbio fra i più limpidi e appassionati a farle proprie.
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egli volle chiamare le sue pitture, collages, sculture e poesie, fu negli anni della grande avanguardia propagandista dada con Van Doesburg in Olanda
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Stupefacente, ricchissima, aperta agli echi delle più svariate discipline, alle suggestioni di tutte le arti, fu la cultura di Delacroix, a
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La notizia della morte di Maurice Utrillo, ultimo dei grandi impressionisti francesi viventi, ci ha fatto ricordare una avventura di cui fu
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