Penombre
Di tutte le notti fu il lungo lavoro, la dea che mi segue da sera a mattin; amica, due chèrubi parlaron fra loro, per fosco, per duro, per dolce
Penombre
era il vento e fulgida la sera; volghi e campane avean finito il coro, e nei vasi di fior della ringhiera s'udian le foglie bisbigliar tra loro. Sacra
Penombre
soldo fra le vecchie coscie, ed entra in chiesa, e non ti riconosce! Elemosina a lei che, a mane e a sera, vaga in sogni di fame e di preghiera. Come
Penombre
Come è bella la sera in mezzo ai monti! Te ne ricordi?... ti ricordi quando si vagheggiava i rapidi tramonti, e tornavamo a braccio, e sussurrando
Penombre
solo l'alato padre; si accovacciava nel nido ogni sera e tal sciogliea nell'aria la canzon solitaria, che davver somigliava una preghiera. Egli
Penombre
, l'orto ecco, e la oscura stanzetta della sera, ove lasciai partendo una pittura; ecco la croce nera, e i santi scarni appesi alla parete, taciti amici
Penombre
divelto udendo il cicalìo della vegliarda? Egli che all'alba ancor non era nato morir canuto a sera avea sperato... nel fango invece a mezzodì giacea, e
Penombre
, quattro occhietti brillanti studiavano gli uccelletti e i viandanti. Io passava di là quasi ogni sera e m'avean le due donne in simpatia, ché, fra tanti
Penombre
darò un altare tutto per lei, tutto profumi ed or! Sera e mattina, senza mai posare, dovrà cantarmi l'Angelus nel cuor. Porrò l'Invidia accanto al
Penombre
sei, nè del poeta; nè del poeta, o stella passeggiera, nè del marito che ti abbranca a sera! - Febbraio 1864.
Penombre
come un pazzo: - É lui ch'io scerno, non v'è più dubbio, l'ho trovato, è lui, É il padre Eterno! Ah paradiso, purgatorio, inferno, alba, sera
Accademia della crusca
