Penombre
mio, tomba ove giace estinto un giovinetto, tu fai l'effetto di un bell'inno pensato in paradiso; e il tuo sorriso è l'aura pura, fulgida, felice che me
Penombre
dolce viso che in paradiso tondeggierà! Corna a ponente, luna crescente! Oh come è limpida la collinetta, e l'aria pura sulla pianura ; oh senti i cori
Penombre
fede ell'ha, diciamole che lo vedrà redire pura animuccia, silfide color di paradiso, a baciarla sul viso, a baciarla sul core!... Oh gli orrendi
Penombre
bianco viso del natante impube giunse la mota! E la beata castità del core, la pura fede, e la placida speme, e della mente il vergine fervore sparvero
Penombre
profili del largo, augusto petto. E allor pensai che poiché brilla il sole sulle paludi e sulle verdi aiuole, irradiar poteva in una festa la pura
Penombre
! Lo vidi affaccendato i vessilli a intrecciare, mentre, insieme alla fante, io l'aiutava ad allestir l'altare; come officiò esultante, come pura la
Penombre
l'Ideal che inseguo, e per le lagrime che Iddio mi serba; o giovinezza che già muti nome una pura armonia spirami ancora, un inno alato; pria che il verno
Penombre
numeri, e batti la misura, mentre per l'aria pura movono a danza il vol, ov'è il tuo cielo? il Satana ov'è per cui bestemmi? Qual raggio il folto illumina
Penombre
fedeli, o cattolici, pura e beata greggia! Mentre la luna candida in mezzo al ciel veleggia, ti accarezza l'arcangelo che veglia, accorto e bello, le
Penombre
burbero, noi mesti e giovinetti, oltrepassiamo i tetti, chiediamone al seren! Ei ti dirà che brillano gli astri, che l'aura è pura, che raggi il sol