Penombre
. Vorrei darle la mia sete di baci non noti al mondo; come un aratro sul suo sen giocondo vorrei passare, e nell'ansia vederla agonizzare. E poi narrarle
Penombre
l'Orgoglio: sarà un frate austero, sarà padre guardiano e consiglier da molt'anni è abilissimo al mestiero: prender la gente a calci nel seder. Poi
Penombre
. Dimenticato anch'io, son mesi e mesi che ho mutato cammin, come gli uccelli che sul miglio infedel piansero molto, poi decretar lo sfratto. I fiorellini
Penombre
poi disse a se stesso: - Anima mia bevi l'ambrosia dai polmoni ansanti; centuplica le tue fibre d'amore, ti stempra, anima mia, ti stempra in canti! è
Penombre
!... Se il confessor così ti sente e vede d'ora in poi dall'altar ti caccia via, e ti manda a buscarti i sacramenti all'osteria. Ma or rincasa
Penombre
? Rammenti ? - dicevano insieme, poi tutte mutavano le sillabe estreme: - Io sono la coltrice del letto infantile... - E noi siam le gioie dei giorni d'aprile
Penombre
grande sorriso, e parve, se squarcia le nuvole il sol, l'arcana dolcezza del raggio improvviso che balza e si adagia sull'umido suol. Poi disse: - Poeta
Penombre
parte ov'è annicchiato il core!... Poi le perle arrivar, tremule faci, a lambir mollemente il suo candore, come i miei baci. Ed io gridai: - Figlie
Penombre
in lontananza, qualche canzon furbetta e spensierata, o il mar che danza; poi paroluccie tutte vispe e fresche della cara fanciulla allegra e bella
Penombre
guarda il Cristo, e non si batte il petto! Poi ripigliano il volo colle rigide braccia al cielo alzate, e i teschi aguzzi che nell'aria scura fingono un
Penombre
incenerir le cose; dimenticar le fisime delle superbe scuole, e i pulpiti, e le stole!... Poi quando stanca è l'anima, povera spia del cielo che fruga
Accademia della crusca
