Penombre
invecchiar. Sarò il padre prior de' miei peccati, e una regola nuova inventerò; i miei pensosi e pallidi affigliati senza scelta di sesso annicchierò; primo
Penombre
libero, me forte e me guerriero crebbe il genio materno, e i passaporti sdegno, ospite altiero, del padre eterno!
Penombre
solo l'alato padre; si accovacciava nel nido ogni sera e tal sciogliea nell'aria la canzon solitaria, che davver somigliava una preghiera. Egli
Penombre
come un pazzo: - É lui ch'io scerno, non v'è più dubbio, l'ho trovato, è lui, É il padre Eterno! Ah paradiso, purgatorio, inferno, alba, sera
Penombre
genere umano! venga l'inferno del padre eterno, vi scenderò col mio bicchiere in mano!
Penombre
padre; ma le materne lagrime non prevedeva Iddio? Oh lo spietato oblìo che domina nel cielo! Nel cielo ?...Arpìa, silenzio! Ci può la madre udire: la
Penombre
mie lontananze, ricerco l'esule che fu me stesso, il bimbo, il giovane che un padre è adesso. Lo trovo : memore della campagna, bever le tenebre della
Penombre
, nell'insonnia, sulla casta cetra delirando, il tuo sacro invoca pace genio pensoso! Deh quella pietra, quella pietra additaci, padre di tutti noi
Penombre
padre eterno! il giudice calmo, augusto, barbuto! Il Dio della famiglia da bambinel veduto!... Forse perché era vecchio e coperto di rai, so che davver