Penombre
Giovinettina bruna come una bruna notte, e malinconica come la luna! Io mi chiamo l'amore, l'amor mi chiamo, e sono il raggio e il gaudio del primo
Penombre
La notte piombava dai campi celesti, e gli uomini onesti - russavano già. Il cielo era un buio germoglio di stelle; s'empìa di fiammelle - la negra
Penombre
Calava il sole e la notte salìa. Piovevano con quelle parole, e colle stelle, goccie d'amore e di malinconia; calava il sole e la notte salìa. Egli
Penombre
A MIA MADRE I bei vegliardi dallo scettro d'oro che per la neve, sotto il ciel sereno, sostar sommessi alla mia porta udìa, la notte della santa
Penombre
, e le date monotone del chiostro vi serba il giallo inchiostro. Ond'è che a notte, leggendo il poeta nella mia stanza queta, balzo repente, e
Penombre
Quella notte davanti agli specchi della casa un fantasma passò; e ai ritratti dei poveri vecchi alzò il pugno, e gemendo parlò: - Siete teschi
Penombre
disposti in vedetta. Pur questa notte una mano furtiva l'innaffiatoio rubommi in giardino! (Se fu per fame che alcun lo rapiva, Iddio nol vegga l'agreste
Penombre
s'avvia, un prete è in allegria. Stelle, mai non vedeste a notte oscura spirti in fiamma esalar la mia pianura ? Gelsomini, se il suol che vi ha concetto
Penombre
notte, o pudica, a mormorar: Qui abbiam l'azzurro, la manna e l'aprile, son rime e strofe e non le voglio dar! Condurrò l'Ira anch'essa al mio
Penombre
botte; dà il giovin vino alla malinconia la buona notte; e lune e falchi e santi e chiavi d'oro già, sulle insegne oscure, di ripinture - parlano fra
Penombre
sulla tua mensola con Gesù Cristo in mano; forse il beato Angelico fu un tuo vicin di cella, forse la tua facella lambendo a notte il suol, di sotto
Penombre
sepoltura; però, a smarrirli, partirò da Noli a notte oscura, poiché sepolti son, ma non son morti quando la coltre non sorride al sonno, tornano
Penombre
di aprirsi al fiorellin notturno, e la lucciola sente, al burrichìo dell'invido insettume, che la notte fedel le accese il lume; quando buccie e
Penombre
É notte: azzurro il ciel, tonda la luna che disegna sul lastrico i ritratti dei comignoli; dormono i tranquilli umani, e i gatti per le note gronde
Penombre
il queto bimbo urlando. Dormi: la notte è fertile di sante apparizioni, e nuota in lei più rapido l'estro delle canzoni; io, Beniamini, io veglio col
Penombre
in agguato io vedea sulla sua porta filar la tela delle voglie ardenti, piangete meco: Serafina è morta. Morta: l'amante dell'ultima notte n'ebbe gli