Penombre
, ma non amo la musica di chiesa. Ah per l'uom sventurato appeso ai chiodi, quel rimbombo di lodi al barbaro che in ciel tranquillamente dalla sua gente
Penombre
splendor dell'arca, e già all'idolo d'or torna l'umano, e dal vertice sacro il patriarca s'attende invano; s'attende invano dalla musa bianca che
Penombre
, questuando il sorriso e la carezza benedicendo i cenci e l'allegrezza... E forse ancora qualche vecchio amico, dalla febbre e l'età fatto pudico, ti getta il
Penombre
cretini che vide immoti a' suoi piedi divini!... E sentirai dalla vetusta dea come la forma strangoli l'idea, come al vergine altar della bellezza sorga
Penombre
scongiuro, per la madre mia! Chi è là che stappa ?... Dio lo salvi dal Limbo e dalla Trappa! Giù come fiume per allegra valle, giù come treccie per
Penombre
mio; non vi inchiodar l'affetto dei bimbi, e la virtù! E la ricchezza, dalla creta evasa, che renderemo all'anima lassù! La ereditai per te, mio
Penombre
! Dalla tua fiala il dubbio sbuffa le sue tempeste; gramo corpuccio viscido, tappato in sempiterno, tu miagoli lo scherno che il Caso all'uom creò
Penombre
buoni spiriti qualche preghiera nuova, e il vecchio giogo smova che ceppo al bardo fu... Pregate - il bardo sanguina, ma, se nell'alto sale, dalla
Penombre
chioma dalla negra tinta: forse vi intreccia mammole a quest'ora qualche beltà nel gineceo discinta. Ed io che le avea fatto una canzone alla povera
Penombre
poeta, e son gelosa! Son gelosa de' tuoi vaghi dolori delle tue belle vendemmie di fiori, sono gelosa della fantasia che ti dilunga dalla soglia mia
Penombre
macilento... Lo urtai: la stoffa che lo mascherava si aperse al vento, e, come un filo che trovò la cruna, un raggio uscì dalla sua falda bruna; io gridai
Penombre
dalla base San Luca: - son ritornati i barbari? Povera Italia eunuca! A chi scrisse la bibbia guastar l'appartamento... o artisti del trecento
Penombre
tremola forse la grande aurora... dalla profonda gora la farfalla uscirà! Musa, quel dì la lapide peserà sul poeta: ma tu, prona al mio tumulo, di serti e
Penombre
stesso, né son parole inutili i sibili e i sussurri che van pei campi azzurri. Oh seguitarli in estasi, fra stelle e nebulose; dalla region dei fulmini
Accademia della crusca
