Penombre
- Qual fu stanotte, quando tu vegliavi, la dea che del tuo canto incoronavi? Ah dimmi, dimmi che nel ciel dimora, e che tu te 'n dimentichi
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A MIA MADRE I bei vegliardi dallo scettro d'oro che per la neve, sotto il ciel sereno, sostar sommessi alla mia porta udìa, la notte della santa
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, ma non amo la musica di chiesa. Ah per l'uom sventurato appeso ai chiodi, quel rimbombo di lodi al barbaro che in ciel tranquillamente dalla sua gente
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attaccar la briglia alle fossette delle vostre spalle, la noia, il condottier della famiglia, si dipingea di ciel le guancie gialle! Giacchè, marchesa, voi
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infinita; fratello, inginocchiati, degli angeli è l'ora; le guance mi sfiora l'aurora del ciel... Son tre che mi accostano, son tre che rammento; son
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il fango mi conquista. Prega, prega che torni il ciel sereno! Tu non lo sai che l'uomo è anch'esso un bruto ? Fuggi, fuggi da me; su questo petto ti
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silenzio d'ignota casetta!. . . Sia piena di rondini, dal mondo difesa, sia bianca e sospesa fra il ciel ed il mar!
Penombre
Qui scrutator est majestatis opprimetur a gloria. S. PAOLO. La luna tonda e placida in mezzo al ciel veleggia, sol qualche muro squallido di campanil
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ciel mi sogguardate collo splendor delle tremanti occhiate, ditelo voi, vergini cose, è vero, ch'io tutto finirò nel cimitero? Suonano a esequie, un
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uscito a coglier gigli di una regina per i biondi figli!... Il falco sghignazzava nell'azzurro del ciel come buffone, e il mesto animo mio gli perdonava
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. Elemosina a lei che a mane e a sera vaga in sogni di fame e di preghiera. Chi, contemplando i mistici destini, ama gli astri del ciel nei fiorellini
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l'Accidia, l'Accidia anima pia, soave primogenita del ciel; e verrà spesso nella stanza mia perché le aggiusti sulla faccia il vel. Poi la Lussuria: le
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accorgi che diventi serio... Oh invoca, allora, invoca i santi attriti del desiderio! Il ciel le sue benigne aure non spira a giovinetto capo che si
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É notte: azzurro il ciel, tonda la luna che disegna sul lastrico i ritratti dei comignoli; dormono i tranquilli umani, e i gatti per le note gronde
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voce al ciel s'ergea, e più bella del solito parea! - Povero amico,addio...quel mazzolino ho ancor, che mi donasti quando da te partìa... Di questi fior
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lavagna ; in chiesa, a vespero colla sorella, girare i briccioli della scarsella, come un rosario; lo trovo in villa, dal ciel, dal gemito di qualche
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ricciuto, o cadavere, o uccello in mar veduto, ah dimmi, dimmi che nel ciel dimora. e che tu te 'n dimentichi all'aurora! Non vedi? son pallida, son
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castigo dal ciel tuonerò!". Giungemmo a un boschetto; qui il vecchio s'assise, tergendo affannato la polve e il sudor; mi stese la mano, di nuovo sorrise
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estasi e incùbi; fini, soavi, candidi, gentili, parevan nubi, vaghe nubi sbucciate a ciel sereno!... Vidi arrivar la bianca camiciuola, e si adagiò
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, e la folla beata osanna al ciel mugghiò. Tu, tu, fatal pontefice, vecchio dal cor di bronzo, tu, mitrata putredine, sognante un'orbe gonzo, tu i vivi
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culle, giovinettine uscite, chè lo Sposo del ciel non giunge mai!... Le son fiabe ordite dalle badesse, perché mai nessuna si rompa il capo alla
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fecondi affetti, e in un bacio affamiglia il ciel, lo stagno, il sasso, e il giovin granchio al passo aiuta, e il nibbio al vol. Il sol che vide al
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addormentato, vaghe fila congiunge, e il ciel rinnova; mentre in un mar di scompigliate chiome, soavemente ondeggi e senza sosta, come un visir sul suo camello