Passa l'amore. Novelle
dell'interno dell'Isola: dovrei dire di uno o due paesi, tanto lo studio delle passioni e dei caratteri vi è diligente e immediato. Se da queste
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Pietro, -vuol dire che ce lo meritiamo. Sia fatta la sua santa volontà! Per la campagna attorno non si vedeva anima viva. Egli spiava da un capo
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, pieno di scrupoli religiosi, si era lasciato abbindolare dal marchese di Camutello, che un giorno lo aveva mandato a chiamare per parlargli di una
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già terminato il modellino in legno e in latta del suo mulino, e lo faceva funzlonare, soddisfatto che andasse meglio di quel ch'egli non aveva sperato
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abituato, lo portava attorno immedesimato con la dubbia biancheria, con l'unico abito nero che indossava tutto l'anno. Di quel tanfo si impregnava fin
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dirle nulla! Mariangela, sbalordita, spaventata, aveva atteso il canonico in cima alla scala, e lo aveva fatto entrare in punta di piedi, perchè la
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parlare e parlare - già lo conosceva benissimo; chi non lo conosceva ormai nel Tribunale e nella Gran Corte? - quella mattina gli disse nel suo schietto
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.... ve lo confido in un orecchio.... l'ho saputo poco fa. Sarà pubblicata fra un mese. Ci si dà ragione in tutto e per tutto.... Come se ce la fossimo
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Le febbri lo avevano sfinito. Dormiva sur un po' di strame; non c'era neppure un pagliericcio in quell'antico frantoio di ulive che non serviva piu
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Lo Storto era seduto su lo scalino della porta della casetta, tra gli alberi, con la pipa in bocca, e sua moglie si pettinava intingendo il pettine
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Tutti lo ricordavano gracile, malaticcio, quasi involtato nella bambagia, con certi vestitini stinti, rattoppati alla meglio dalle inesperte mani
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- E Marina? - È rimasta a casa. - Malata? - Di nervi, pare! - Lo dici in un modo!... Avete leticato? Perchè? - Per niente. - Siete due bambini
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. Don Carlo Parlato, il suocero, andava e veniva dalla camera di sua figlia. Pentita di quel che aveva fatto, essa lo mandava a pregare il marito perchè
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. Lo stesso Cipolla si era tenuto apparentemente in disparte, servito bene da mezza dozzina di giovanotti ai quali l'idea delle trombe avea fatto girare
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parlare con la lingua di fuori, in punta di forchetta, spiegando lo Statuto, la Legge Comunale e i Diritti del cittadino; qualcosa però capivano
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. Lo conosceva; non era cattivo giovane. Lavorava a giornata, qua e là, quando trovava da lavorare. Era vero: si sarebbero sposati la Fame con
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elettorale in favore di suo marito. Lo avrebbe visto volentieri assessore e anche sindaco; perchè no? Quei cosi del Municipio valevano forse meglio di
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bruscamente. - Ma, lei capisce bene.... Traviato da cattivi consigli.... - Lo difende? - No, no, non lo difendo; spiego.... Io stesso non avrei mai
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professore di filosofia teoretica nel buco, com'egli filosoficamente lo chiamava, dove la signora Garacci lo aveva relegato, in fondo a un corridoio buio
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il foglio al professore perché ne prendesse visione e lo firmasse. Il professore firmò senza leggere. E allora il funzionario, si alzò da sedere
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Dopo il quarantotto, s'era lasciato crescere la barba come protesta contro i Borboni. A lui la polizia non dava noia perchè lo sapeva innocuo
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, quantunque ci fosse stato indulto per tutti. Rassegnato alla volontà di Dio, lo zi' Croce, ripreso l'aratro e la zappa, aveva pure comprato un agnello
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Nuovo re, nuova legge. Questa volta lo zi' Croce era tornato a casa senza aver veduto neppure da lontano il fumo delle fucilate. Aveva preso le
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Lo chiamavano don Pietro il Gobbo, ma il gobbo veramente era stato suo padre che, pur avendo duo gobbe, una davanti e l'altra di dietro, aveva
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ordinato un quadro simile anche loro, e lo avevano inaugurato con novena, luminaria e spari di mortaretti. Ma erano rimasti delusi, perchè, come don Pietro
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! - E che vento, non lo dite? - lo interruppe sua moglie. - Vento? Quando tira, tira da per tutto. Non dire sciocchezze! La signora Barreca contraddiceva
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sbarbatello che fa l'asino con lei! Lo studentino, seduto sul muricciolo dello stradone laggiù, fumava, dondolando le gambe, guardando in alto
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, dando occhiate di fuoco a Lisa, sfldando lo sdegno del notaio, che non sapeva chi lo trattenesse dal rompergli su la testa la mazza di sorbo, e si
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, senza dire nè ai, nè bai, Rosa, scendendo lesta lesta le scale, si buttava su le spalle lo scialle nero di seta, regalatole dal padre due giorni
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case vicine, una striscia di sole. Rimasto immobile un pezzetto, cambiava lentamente di posizione girando come sur un pernio. Lo avevo visto di
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, crollava il capo, accigliato e musone. - Non è vero forse? - insisteva la donna. E allora lo zi' Cola rispondeva sentenziosamente: - Tutti i figli di
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sbalordita mentre quegli scarabocchiava i quaderni seduto al tavolinetto fatto fare a posta per lui. Lo vedeva già cresciuto, bel giovane, serio.... Avvocato
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Per Rosa e suo marito, il giorno della loro andata a Caltagirone a prendere il bambino, il giorno in cui lo avevano menato a scuola, e l'altro che
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. Ed era stata per quei due poveretti una sentenza di morte. - Lo ammazzo, giudice qual'e. Voglio andare in galera, prima di rendergli il figlio
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Da più di un anno c'era l'inferno in casa dell'usciere di Pretura don Franco Lo Carmine, per via della figlia che s'era incapricciata di quel bel
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Così Zitu s'introdusse nella famiglia Lo Carmine, e potè far visite anche quando non c'era don France. E un giorno che donna Sara lo aveva lasciato
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la famiglia. Birri non ce n'era mai stati tra i Lo Carmine, e lui non voleva parenti birri, nè vicini nè lontani! La signorina Maligna poteva mettersi
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dispiacere, oltre al Santissimo Cristo alla Colonna, tenne broncio anche a Santa Agrippina che lo aveva costretto in quel bel modo a imparentarsi con un
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frettolosamente per non udire altre bestemmie. E proprio all'imboccatura dello stradone che conduceva al convento dei padri cappuccini, ecco lo Storto e la sua
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. Suo figlio era innocente. Volevano metterlo in mezzo, farlo servire da coperta, povero ragazzo! - Chi ha rotto, paghi.... Non lo dico per voscenza
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ha tolto un pensiero dal capo. Perchè ora non vanno a cercarsela i parentacci di lei, lo Storto e la matrigna? Invece trovano comodo venir qui a far le
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.... voscenza non ha altro a cui pensare? - rispose Tinu senza alzare la testa. - Me la vedrò io con lei e con suo padre. - Belle parole ti scappano di bocca! Lo
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lo accolse con un ironico: - Lo avevo detto io!... E la mula? Don Pietro le accennò di star zitta per quel momento; e rivolto alla Trisuzza che
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rispondesse a quel modo? Ebbene?... Don Pietro intanto era turbato.... di sentirsi turbato, quasi si fosse attesa un'altra risposta. Quale? Non lo
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Don Pietro era rimasto talmente rimescolato di quella sua audacia, di quel suo atto inqualificabile (lo giudicava così) che la sera aveva dovuto
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di domani con lo Storto e con la donnaccia di sua moglie. I tuoni intanto brontolavano, la pioggia rumoreggiava fitta su le tegole, su gli alberi
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io? A buscarsi il pane. - Entriamo in casa un momento. Devo parlarvi. Lo fece entrare di mala voglia. Don Pietro si sedette, ed essa rimase in piedi
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. Grazie! Lo aveva tracannato avidamente, tutto d'un fiato. Padre Francesco gli stava davanti lisciandosi la lunga barba grigia senza baffi
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pure altre faccende da sbrigare durante la giornata in Catania. Don Calogero, lo scrivano, veniva a svegliare il portinaio, accendeva, salendo, il lume
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di ritrovare diritti per altre rivendicazioni. Voleva far ritornare i baroni di Fontane Asciutte e Cantorìa, se non all'antica opulenza, per lo meno a
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