Passa l'amore. Novelle
Don Pietro Sbano si era affacciato alla finestra della sua villetta, com'egli aveva la vanità di chiamare quella casa rustica a due piani, con stalla
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e di triste. Poco dopo, le grida cessarono, la gente si disperse; e gli scarsi rimasti videro uscire il barone don Pietro-Paolo, vestito di nero, con
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in giorno gli appariva sempre più certa e sicura. E quando don Emanuele Cerrotta, pur ammirandolo per la tenacità, gli rispondeva bruscamente, seccato
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accecato, e forse non sarebbe sopravissuto alla disgrazia! - È la mano di Dio! - aveva risposto il barone a don Emanuele Cerrotta, incaricato di
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aveva mangiato soltanto un po' di pane! - Che fate più qui, barone? gli aveva detto don Emanuele Cerrotta. - Ora aspettiamo la sentenza.... favorevole
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nell'acqua di una catinella di terracotta posata sur una seggiola. Don Pietro sentì borbottare qualche cosa al suo indirizzo, e non sembrava un
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, lasciatagli nel carattere dal passato. Un altro, al suo posto, avrebbe messo superbia. Invece di mastro Giovanni Liardo, si sarebbe fatto chiamare don Giovanni
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. Don Carlo Parlato, il suocero, andava e veniva dalla camera di sua figlia. Pentita di quel che aveva fatto, essa lo mandava a pregare il marito perchè
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Il cavaliere don Mimmo Li 'Nguanti era tornato a casa con un diavolo per capello, accompagnato da tre o quattro dei suoi più fidi partigiani che
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venti passi di distanza, i trombettieri si schieravano fuori, e tatà, taratatà, quasi don Mimmo fosse stato Re Umberto in persona. Egli si accostava
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E così don Pietro Sbano si trovò su le braccia, come diceva lui, la figlia dello Storto. Era tornato alla villetta a capo chino, con le mani dietro
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la mattina dopo disse al marito: - Ora basta; siete assessore. Pensate a vostra figlia piuttosto. Don Mimmo volle fare l'assessore davvero. Poteva
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Don Mimmo Li 'Nguanti sembrava un reo davanti al Giudice Istruttore, al Delegato e al Capitano della truppa, mandati dal Governo per fare il processo
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capo birro di don Giovanni lo aveva afferrato pel mento e tra minaccioso e irrisorio, gli aveva detto: - Questi peli, compare Croce, questi peli!... - Se
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che si credevano tanti Ferdinandi Secondi, e non rispettavano nessuno. Infatti don Pietro, il capitano, se ne stava chiuso in casa sua, prigioniero
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Lo chiamavano don Pietro il Gobbo, ma il gobbo veramente era stato suo padre che, pur avendo duo gobbe, una davanti e l'altra di dietro, aveva
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Donna Ortensia era una brava donna, proprio quella che occorreva per un sant'uomo come don Pietro, ma aveva il difetto di chiacchierare troppo con le
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, i facchini di piazza, Beppe del Cancelliere, il Pantano, il Macchinista, come li chiamavano, e don Piddu il palermitano, andavano e venivano dalla
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carbone. Infatti mi pareva ringiovanito sotto i miei occhi. - Stia a sentire; riderà. E chiamò: - Ehi! Don Carmelo! Va benissimo; l'operazione è finita
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In quei giorni don Pietro era assorbito dai preparativi per una delle tante feste della sua parrocchia, dov'egli soleva dirigere l'addobbo dell'altar
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invidia.... Lo vestiremo da angiolo per la Festa dei Pastori, la prossima domenica di maggio. Don Antonio, il poeta, mi ha dotto che gli darà una bella
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Da più di un anno c'era l'inferno in casa dell'usciere di Pretura don Franco Lo Carmine, per via della figlia che s'era incapricciata di quel bel
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Così Zitu s'introdusse nella famiglia Lo Carmine, e potè far visite anche quando non c'era don France. E un giorno che donna Sara lo aveva lasciato
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Un anno d'inferno! In quella casa più non si mangiava nè si dormiva in pace, da che la signorina Maligna (don Franco ora non chiamava altrimenti la
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fresco. - Sant'Agrippina, vedrete, farà il miracolo, - ripeteva donna Sara. - Sì, come quello del Santissimo Cristo alla Colonna! Don Franco teneva
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Donna Sara capì molto tardi che la Santa benedetta non c'era entrata per niente. E don Franco, che dovette piegare la testa e cascò malato dal
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quell'animaccia storta di don Basilio Cuti. Ora toccava a lei agire da uomo: sollecitare gli avvocati, dare schiarimenti al Tribunale, alla Corte, buttarsi ai
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Vedendo il viso sconvolto di donna Ortensia, don Pietro le aveva domandato: - Che cosa c'è di nuovo? - Niente; badate a mangiare voscenza. Andava
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Ci mancava ora quel buon cristiano del cavalier Ferro! Gli si era piantato davanti, mentre don Pietro, a capo chino, ruminando la risposta di Tinu
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Nè domani, nè dopo otto giorni! Era sparito anche Tinu Mèndola. La madre protestava ad alta voce in faccia a don Pietro andato a chiederle notizie
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risponderanno allo stesso modo: - Tientela tu; non sappiamo che cosa farcene? - Sì, sì; sono capaci di questo e peggio, - confermava don Pietro. - E così dunque
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Donna Ortensia lo aveva visto partire con diffidenza. Don Pietro non aveva voluto dirle niente. Dove andava? Solo solo? - Giacchè non parla, vuoi
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bestie.... Destino, signor don Pietro! E così, quando càpita qualcuno deve compensarci. Uno paga per tutti.... Che è stato? Scattava da sedere per
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, don Pietro per poco non credeva d'aver fatto un brutto sogno. La mancanza della mula bastava, pur troppo, per convincerlo che la strana triste realtà
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La casa di don Pietro era nello stesso stato in cui gliel'avevano lasciata i nonni quasi tre quarti di secolo addietro, assegnandola nel testamento
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Don Pietro era rimasto talmente rimescolato di quella sua audacia, di quel suo atto inqualificabile (lo giudicava così) che la sera aveva dovuto
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Don Pietro, ceduto il suo lettino alla ragazza, si era buttato senza svestirsi sur un pagliericcio che si trovava per caso nella stanza accanto. Non
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io? A buscarsi il pane. - Entriamo in casa un momento. Devo parlarvi. Lo fece entrare di mala voglia. Don Pietro si sedette, ed essa rimase in piedi
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tavolino e stese una mano per sorreggerlo. - Che cosa è stato, don Pietro? Vi sentite male? - Voglio confessarmi.... voglio! - balbettò a stento
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Il procuratore legale don Emanuele Cerrotta apriva il suo studio assai prima dell'alba pei clienti provinciali, mattinieri e solleciti, che avevano
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come lui si fosse lasciato invischiare da una contadinaccia e non si curasse di vivere in peccato mortale, don Pietro rispondeva: - Aggiusterò tutto
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, parte ceduti, parte perduti per la leggendaria storditaggine del barone don Calcedonio, padre di don Pietro-Paolo. Le scritture erano disposte per
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Il barone don Pietro-Paolo non si era mostrato in famiglia meno despota del barone don Calcedonio. Come egli era rimasto zitto e quasi tremante
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