Pane arabo a merenda
sono bravo a scrivere. - Sei bravo, Nadir. — ha detto — E quando avrai troppa pena, troppo dolore, e se non vuoi parlare con nessuno, scrivi. Ti aiuterà
Pane arabo a merenda
Maristella, la figlia della signora di prima. - Non mi chiedi cosa sono venuta a fare? — ha domandato. - No, non te lo chiedo. - Peccato, perché ti avrei
Pane arabo a merenda
brillano occhi immensi. Si siede accanto a me, appoggia la testa sulla mia spalla, chiude gli occhi: - Ti voglio bene, Nadir. - Anch'io. Ce ne stiamo
Pane arabo a merenda
, oggi — si lamenta la maestra — va a posto, che è meglio. Ma domani guarda che ti interrogo ancora! E metto il voto! - All'uscita da scuola è lì come
Pane arabo a merenda
marocchino! — urla — Cosa ti avevo detto? - Ma, mamma, siamo solo andati a fare un giro. - Basta! Non rispondere! — e parte lo schiaffo. Non piange neanche
Pane arabo a merenda
arrossendo. - Accidenti. Una bella puzza! - Hai ragione — e sospira, fissandosi la punta delle scarpe. - Ti ricordo, mia cara, che in questi casi
Pane arabo a merenda
della sua giacca sporge la copertina di un libro: "Le città invisibili", di Calvino. - È bello? — gli chiede Maristella. - Eh, sì. - Ti manca molto
Pane arabo a merenda
sempre allegro. Sorride anche quando parla al telefono. Lo so perché l'ho visto sorridere mentre parlava con la nonna. Dice che chi ti ascolta può
Pane arabo a merenda
... devo ammettere che non ho avuto molto fiuto con te ... Beh, non sarà mica un caso se mi chiamo Nasochiuso! ... Insomma, voglio dire ... Ti chiedo
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