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state messe in comunicazione con quella camera, e così l'appartamento di abitazione si era trovato diviso dall'ufficio. Eugenia, che durante la prima
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quella grazia. I piedi l'avevano portata inconsapevolmente verso la sagrestia. Da che trovavasi a Marzallo, non s'era mai avventu- rata da sola nella
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. Dappiè del letto, di faccia a lui, Eugenia - che mostrava sul volto le tracce dell'insolita veglia, quantunque quella mattina, per ordine del medico
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male che egli credeva covasse tuttavia nei deboli nervi di quella povera creatura, e così latente e così subdolo da illudere anche il dot- tore. Lo
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tutta quella tristezza del cielo e della terra impedisse di parlare an- che a lui che non soffriva, e che avrebbe voluto diminuire con qualche motto
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"I vivi coi vivi! I morti coi morti!" La mattina appresso, Patrizio passando davanti l'uscio di quella camera diventata il suo santuario e ch'egli
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. Queste già diventavano di giorno più ardite, d'una arditezza concentrata e contegnosa però, quale poteva essere quella di un giovanotto molto
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tolleranza incoraggiante da poter essere interpretata in mala parte, e quella timida protesta che le sorgeva dal fondo del cuore contro la propria
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conversazione di Eugenia qualche compenso alla forzata privazione di quella dei suoi amici, qualificati dal cavaliere cattivi compagni. Le passeggiate
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- to. Contraddizione! È inaridito vicino alla tomba di una bambina. E accanto a quella là, di un vecchio, quanti portoni attorno al ceppo di quell'ulivo
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bene, la crisi è terminata. Niente di grave; si rassicuri." Patrizio guardava, inebetito, quella strana figura alta, magrissima, e che pareva avesse
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allora senatore; e quella toga, nelle feste pubbliche, dava aria maestosa alle autorità." "Bell'uomo!" disse Patrizio. "Non l'ho conosciuto. Ai suoi
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siepe. Quella voluttuosa dolcezza lo investiva, lo vinceva, lo distraeva dall'uni- co pensiero in cui egli sentiva ormai rifugiata, a cercarvi uno scampo
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dal viso, e talvolta lo imbarazzava con quella mimica conti- nuata, fino a che Patrizio, portandosi le mani alla testa, non conchiuse: "È stato così
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. La vecchia - come la chiamava - doveva essere troppo soddisfatta di saperla malata di quella inesplicabile malattia; per ciò sembrava acchetata. Chi
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. Il suo sguardo pareva ricercasse, lontano, nel pianerottolo di quella meschina casetta, la bruna e gracile figurina dai capelli neri, sciolti dietro
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colori così allegri e vivaci, che Patrizio ed Eugenia rimasero a guardare muti, assorti, come se quella frescura, quel profumo, quella gioconda
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della Madonna delle Grazie. Gliel'additeranno; s'incontra tanta gente per quella strada. C'è un gran carrubo presso il muricciuolo. Arrivato là, vedrà la
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pendenti dalle mani. "Che cosa fate qui? ... Volevo domandarti ..." ella aggiungeva, strascicando le parole. E quella che pareva dovesse essere una domanda
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provava compassione di Giulia, ve- dendola così ilare. Povera giovane! Forse correva spensieratamente verso una sorte simile a quella di lei. Illusa
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sposato." "Sette." "A Castroreale? La sposa è di buona famiglia, ci hanno detto." "Sì ... Ma io conosco appena quella famiglia. Con la mia salute, stando
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casa, senza vederci dietro quella malombra! Papà non vuole; la mamma non vuole! ... E costei fa la civettona! Eccolo là!" soggiunse, tirando Eugenia
Accademia della crusca
