PROFUMO
cattiva idea dei marzallesi, se non si degna neppur di avvicinarli. Dico per chiasso. Perché dovrebbe u- scire da questo convento che pare una reggia? Il
PROFUMO
ch'ella volle così qual è, e che avrebbe dovuto essere tutt'altra! Vengo perché ella sappia che abbiamo sbagliato tutti e due, e che io non ho la forza
PROFUMO
Patrizio era sceso giù nella selva, quasi cacciato via di camera da quel: "Soffro! ... Lasciami stare! ... Soffro!" Ah! ... Perché le parole, il
PROFUMO
il sindaco e Ruggero." "Perché anche il figlio?" disse Eugenia, dopo un istante di riflessione. "Ti dispiace? Mi sembra giusto, invitando il padre
PROFUMO
? Perché?" domandò Giulia, appena il Padreterno fu andato via. "Per un voto di mesi fa, quand'ero malata." "Senti" disse Giulia, esitante. "Cinquanta torce
PROFUMO
fissava con lo sguardo che chiedeva perdono. "Non è niente. È passato!" ella disse. "Ti occorre qualche cosa?" "Perché?" "Sei stato qui poco fa; ora ti
PROFUMO
signore." "Il convento? ... E la scomunica?" "La prendo addosso a me." "Scherza sempre, voscenza!" "Perché non vi lavate le mani, frate sporco?" "La
PROFUMO
mormorava. Queste parole però non se le sentiva scaturire dal cuore, ma suggerire dalla riflessione. Diceva così, perché si soleva dire così, perché tante
PROFUMO
. "Perché piangi ora? No, no! Perché piangi ora? Perché?" Tentò di trattenerla, sentendo che cercava di svincolarsi e di rizzarsi in piedi; ma Eugenia
PROFUMO
suo reclamo per la ricchezza mobile. Dico così perché Eugenia non si figuri ... L'immaginazione delle donne è portata a ingrandire, a esagerare. La
PROFUMO
; lo capiva dalle lagrime di lei. E un rapi- do sparire di mobili, di stoffe, di quadri, ai quali si era affezionato senza sapere perché, forse perché
PROFUMO
lapis rosso. Apparve sull'uscio Giulia, seguita dal dottor Mola. "Vengo col dottore, perché lei non cerchi scuse nè pretesti." Patrizio stava per alzarsi
PROFUMO
stomaco. Dico bene, signor Agente?" "Da quel Padreterno che siete" rispose Patrizio sorridendo. "Perché vi chiamano Padreterno?" domandò Eugenia
PROFUMO
sembrava parola. "No! No! ... Perché? ... Mamma, perché?" avrebbe voluto gridarle. Ma la sua lingua era legata. Sopraffatta da un orrore nuovo, Eugenia
PROFUMO
non le si erano mosse a pietà, se non per lei, almeno per lui che le gridava soccorso? Dunque, la odiava davvero! E perché mai? Se lo domandava, come
PROFUMO
; sarò franco; è il mio difetto. Ho ripensato lungamente le vostre parole dell'altra volta, al camposanto: "Non ho saputo farmi amare!". Perché? Il nodo
PROFUMO
rassettava e spolverava da sè perché mani profane non toccassero nessuno degli oggetti appartenenti alla sua povera mamma, spin- to dall'abitudine
PROFUMO
me?" esclamò Eugenia stupita. "Sì!" "Perché? È mai possibile?" "Misteri dell'amore materno!" "Dovevi dirmelo allora!" "È vero, avrei dovuto dirtelo
PROFUMO
via; sotto i monasteri delle monache, perché possano osservar bene il sepolcro col Cristo morto ... Papà si è fatta fare la lezione da don Giuseppe
PROFUMO
salute dell'Agente che aveva avuto il torto di non venire con loro. "Glielo dica che sono in collera perché non è venuto; glielo dica, donna Eugenia!"
PROFUMO
invece, con che cura non si era fatto preparare la cestina che conteneva la colazione, rimasta intatta in un angolo della carrozza perché la sofferenza