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anche fino alla porta del convento. "No, no, resti al suo posto" disse il sindaco, omaccione alto, tarchiato, con fedine brizzolate su la faccia rossastra
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scoppiava in pianto, e le gettava le braccia al collo. "Giulia! Giulia! Parla!" "Gli hanno risposto di no! ... Mi mettono con le spalle al muro! ... Mi
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di un chiodo ricurvo, e strappategliele di mano, egli già stava per spezzarle, quando Patrizio gli gridò dal- l'alto: "No, no. Lasciateli fare, don
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. "Ho due malati che mi aspettano." "Non mi dica di no" rispose Giulia, rivolta a Patrizio. "Porterò via la sua signora, per una passeggiatina alla Madon
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anche darsi che sia sintomo ..." Patrizio rispose di no con lieve cenno della testa. "Vedremo" riprese il dottore, contraendo te labbra a un sorriso
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li vedeva tutti i giorni. Persone ignote venivano e li portavano via. "Non sono più nostri, mamma?" "No!" Per non farla scoppiare in pianto, com'era
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era indegno di portare l'abito che indossava ... Dovevano mandar via questi soltanto. Gli altri, no. Ma, chi lo sa? forse Dio ha voluto dar loro, per
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momento all'altro!" Il dottore, dati alcuni ordini al Padreterno, si apprestava ad andar via. "È morta?" venne a domandargli Ruggero sottovoce. "No. Ma
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Giulia ridendo. "Questo qui pare di cera." "E sia! ... Tre, in nome della Santissima Trinità!" "No, zia; non darle ascolto" disse Benedetta atteggiando
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. "No, lascia il lume di là" ordinò Eugenia a Dorata. E buttato il cappellino sul letto, eccitata dal sentirsi ripetere la domanda e quasi più rassicurata
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rigidezza, insi- nuando: "Ebbene? Lascialo fare!" No, non voleva lasciarlo fare! Si stupiva che questo malo suggerimento potesse venire a tentarla; e
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e turchini, lo stendeva per terra: "Le metterò qui per non gualcirle." "Prendine qualcuna" suggerì Patrizio. "No, no!" Anzi ella ne colse due altre
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senza maldicenza." "No, no ... Grazie!" Ma lasciò richiudere l'uscio alle sue spalle, con un turbamento non mai provato, sedotta da quella intimità con
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tutti i giorni." "Tutti i giorni no; quando possiamo." "Bella comodità avere una chiesa a due passi! Entrano per la sagrestia, è vero? Ce l'ha detto il
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. "Perché piangi ora? No, no! Perché piangi ora? Perché?" Tentò di trattenerla, sentendo che cercava di svincolarsi e di rizzarsi in piedi; ma Eugenia
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appoggi al mio braccio." "No grazie. Vorrei piuttosto passeggiare ancora." "Se ho parlato da vecchio stolido, qual sono ... mi perdoni, padrone mio
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, secondandolo, aiutandolo, afforzandolo senza accorgermene, credendo anzi di far bene. Non so- no mai stato un uomo, ma un fanciullo!" "Bel difetto" disse il
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Patrizio. "No ... capriccio. Lasciami bere." Sentiva riarsa la gola e inaridite le labbra. Stese le mani concave sotto lo zampillo e bevve a sorsi
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accenna- to di comprarle una poltrona nuova o almeno di farle ricoprire quella con altra stoffa, aveva ricevuto sempre la stessa risposta: "No, no! È un
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guanto infilato e uno no. Era preceduto dai mazzieri del comune in toga di raso rosso e con le mazze di argento appoggiate alla spalla, dagli uscieri, e
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abbrustoliti dal sole; larghe spire di fumo scappavano da alcune grotte come da fucine di giganti. No, la grand'uggia di quella giornata piovosa e
Accademia della crusca
