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rassettava e spolverava da sè perché mani profane non toccassero nessuno degli oggetti appartenenti alla sua povera mamma, spin- to dall'abitudine
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da sedere, Giulia lo fermò pel braccio. "Non si scomodi. Sempre con questi fogliacci tra le mani! E perciò le piglia la malinconia. La sua signora è
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sembrava tale ne momenti che il coma le faceva chiudere gli occhi), egli stringeva tra le mani convulse le inerti e scarne mani di lei, an- sioso di
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, si era gettata sur una seggiola, coprendosi la faccia con le mani, tremante di spavento al subitaneo rovescione che pareva dovesse sommergere il
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, accostandosele a mani giunte. "Perdonami!" Ella brontolò a mezza voce parole inintelligibili, aprendo gli occhi per guardarlo in viso. Parve si
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mie mani. Le vigne? ... I carrubi? ... Le mandrie? ... Sì, sì! ... Beato lei, che dorme tra due guanciali fino al ventisette del mese! Non tocchiamo
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ristretti in queste celle!" "Ci si deve star bene" entrò a dire Giulia, la minore, brunetta corta e pienotta, con occhi, labbra, mani irrequieti, e che
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signore." "Il convento? ... E la scomunica?" "La prendo addosso a me." "Scherza sempre, voscenza!" "Perché non vi lavate le mani, frate sporco?" "La
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camicia, rimboccate fino ai gomiti. "In que- st'armadio sono conservate le teste, le mani e i piedi dei personaggi pel sacro sepolcro della Settimana
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." "Interrogheremo la signora." "Dopo; ora rassicuri me. Sono atterrito. È sintomo grave?" "Secondo" rispose il dottore, aprendo le braccia e le mani
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qualche equivoco. Ricordo altre vostre parole strane davvero ..." "Le dirò tutto!" esclamò Patrizio, sedendosi e stringendogli le mani. "Non ho più ritegni
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ti faccio paura?" "Così all'improvviso! ... Vedi come tremo?" "Hai ragione. Scusa. Non lo farò più." Non ci aveva badato. E prèsala per le mani, la
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memoria mi è sacra, quantunque ..." S'interruppe, procedendo a capo chino, strizzandosi le mani. "Che vita sbagliata la mia!" esclamò con un sospiro
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le mani - nessuna traccia di odor di zagara! Ma non voleva dir nulla! Abbassò il lume, si spogliò frettolosamente, ed entrata nel letto, cacciò la
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viva ammirazione! Pur troppo, una sera a ora tarda, la mamma, pallidissima e con le mani ghiacce che le tremavano, lo aveva quasi trascinato fuori
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Patrizio. "No ... capriccio. Lasciami bere." Sentiva riarsa la gola e inaridite le labbra. Stese le mani concave sotto lo zampillo e bevve a sorsi
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di uscire dalla stanza da pranzo, fermatosi, prese Eugenia per le mani e le balbettò in un orecchio: "Era gelosa di te! ... Povera mamma!" "Gelosa di
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smaniare assai peggio di lei! Andava a grandi passi lungo i viali, strizzandosi le mani, irritato, anzi offeso della dolcezza autunnale che si diffon
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lasciarsi persuadere del contrario. "Ecco Ruggero" ella disse, sentendo picchiare all'uscio. Invece era il Padreterno che si stropicciava le mani tutto
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! Innesti delle mani benedette della buon'anima." "E quando ti picchiava, zia, che mani aveva?" la interruppe Ruggero. "Dio non gliene chieda conto lassù
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avevano trattenuto; ma le sue mani stringevano più forte quella di Eugenia, e ella gli rispondeva con un sorriso a fior di labbra dolce e stanco, e