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benedizione ogni sera. Guardate: siamo tutti vecchi, uomini e donne, quelli che usciamo dalla chiesa in questo momento. Voialtri giovani non sentite bisogno
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suono della voce, l'accento, l'espressione della faccia non rivelano mai interamente l'altrui pensiero? Perché tra quei segni e la verità nascosta
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dev'essere tutta in fiore" ella rispose. "Il Padreterno va e viene. Che diamine fa?" Eugenia sporse la testa per vedere: "Ripulisce i viali." "Se ti
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dei frati. Persone dottissime, teologi, filosofi. E che bei ragionamenti! Dicano quel che vogliono, i frati che ho conosciuto qui non erano fannulloni
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Vedendo che Patrizio dimenticava fin la sua ordinaria visita al camposanto, ora che ella stava meglio e non c'era più timore di prossimi accessi
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balbettando. "Da tre giorni, avevo notato qualcosa di nuovo nel suo conte- gno e non riuscivo a spiegarmelo. Se la guardavo, se le rivolgevo la parola
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in guardia, dopo tre o quattro visite del signor cavaliere, come dicevano a Marzallo. E per evitare che colui si lanciasse in una delle sue
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Patrizio!" E un sentimento molto simile al vivo piacere di una vendetta le balenava nel cuore, al pensiero che anche la vecchia avrebbe appreso la
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Eugenia, rimasta quel giorno più a lungo alla finestra, coi gomiti sul davanzale e la faccia tra le palme, non aveva udito il lieve rumore dei passi
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" rispose Giulia. "Oh, con le buone maniere, gli si fa fare quel che si vuole!" "Ed è proprio bella costei?" domandò Eugenia, con aria distratta. "Pare una
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Ruggero era venuto dall'Agente per congedarsi. Si affrettava a tornare a Siracusa. Pochi altri mesi, e avrebbe avuto addosso gli esami. "Quel
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Per le scale, la comitiva incontrò il cavaliere in giubba e cravatta bianca, con la croce all'occhiello, la fascia tricolore cinta al fianco, un
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"I vivi coi vivi! I morti coi morti!" La mattina appresso, Patrizio passando davanti l'uscio di quella camera diventata il suo santuario e ch'egli
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Le figlie del sindaco vennero tre giorni dopo, accompagnate dal padre e dalla serva. "Abbiamo inteso che la sua signora è stata poco bene" disse il
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Eugenia, Patrizio, sì, aveva sentito per un istante avvamparsi la fac- cia da una fiamma di rossore; e l'esclamazione: "Peccato!" sfuggita a Eugenia nel
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Era proprio così! Angelica, Benedetta e, più di esse, Giulia e Ruggero invadevano il suo posto, si frapponevano fra Eugenia e lui. Con l'inoltrarsi
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dalla fanciullezza, fosse ora cessata d'improvviso, appena en- trata in casa di lui la bella e gentile persona divenuta da tre mesi la dolce compagna
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, Eugenia si avvide che Patrizio si trovava insolitamente nella sua stanza d'ufficio; e superando le ripugnanze, la prima volta dopo sette mesi, aperse
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"Prendi un po' di riposo. Son due notti e due giorni che non chiudi occhio. Ti ammalerai anche tu." "Dice benissimo la signora; riposatevi almeno un
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persone che salutavano famigliarmente le figlie del cavaliere, Ruggero, e, non senza un sorri- so di compiacente meraviglia, l'Agente e la sua signora
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La stessa notte del tristo avvenimento il dottore aveva detto: "La signora non può dormir qui accanto alla camera del cadavere." E lo sgombero era
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"Chiudano gli scuri; lasciamola riposare" disse il dottore, riprendendo il cappello e la mazza deposti su la seggiola accanto all'uscio. "Tutto va